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Questo articolo è stato pubblicato il 02 settembre 2014 alle ore 06:37.

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Sottozero. Non solo l'inflazione (scesa ad agosto in Italia a -0,1%). Nelle ultime ore le pagine della finanza dell'Eurozona archiviano un altro dato "glaciale". Il tasso interbancario Eonia è scivolato in territorio negativo (-0,004%). Siamo al 28 agosto. Il giorno dopo il tasso è risalito allo 0,1% segnando il picco del mese. Ma questo scattino - spiega un esperto del mercato interbancario - è legato a esigenze di bilancio a fine mese che spinge a un aumento dei volumi sul mercato interbancario, riportando per qualche seduta un po' su il tasso. Ma quel che conta, però, è che il tasso Eonia - il tasso overnight che misura il costo degli scambi di denaro tra banche a fine serata, quando sono chiamate a coprire con riserve gli impieghi in modo tale da avere sempre a disposizione la riserve minime obbligatorie - ha preso una direzione al ribasso che potrebbe anche portarlo nei prossimi mesi stabilmente sotto quota 0. In questo la politica monetaria della Bce c'entra e come. La discesa dell'Eonia coincide con la decisione di Francoforte di portare a giugno in negativo (-0,1%) il tasso sui depositi presso la Bce (ovvero quello che la Bce paga alle banche che vi parcheggiano liquidità). Ora accade in contrario: la Bce anziché pagare chiede in cambio una tassa, lo 0,1 per cento. Questo, come parte delle misure per indurre le banche a ridurre le riserve in eccesso, prodotte dalla crisi di fiducia bancaria. Inoltre, in vista della riunione della Bce di giovedì prossimo, cresce l'aspettativa di ulteriori tagli. Secondo Jp Morgan il tasso sui depositi in Bce potrebbe essere portato a -0,2%. Un'ipotesi che darebbe una nuova spinta al ribasso all'Eonia, accrescendo l'ipotesi che le banche possano scambiarsi liquidità a tassi negativi sempre più frequentemente. Ma è un male o un bene? «Prima di giugno l'Eonia era più alto e più volatile di quello che la Bce avrebbe voluto. In altre parole la Bce aveva difficoltà a fissare il tasso della politica monetaria. Ciò in quanto, nonostante un quadro generale di eccesso di riserve, molte banche preferivano tenerle piuttosto che metterle nel mercato interbancario - spiega Andrea Terzi, professore di economia monetaria all'Università cattolica del Sacro Cuore e docente presso la Franklin University Switzerland -. Oggi le riserve sono ancora in eccesso ma il mercato interbancario è meno frammentato. Lo dimostra appunto il fatto che il tasso Eonia sta scendendo. Vuol dire che da un punto di vista monetario la politica di Draghi sta funzionando: voleva abbassare l'interbancario e sbloccare il mercato di prestiti fra banche. Eppure, definirei questa operazione un successo operativo e un fallimento strategico». Cresce il numero di analisti che si aspetta un nuovo taglio dei tassi, sia quello sui depositi presso la Bce che quello che le banche pagano alla Bce per i prestiti (main refinancing rate). È l la strada giusta per l'economia reale l? « L la politica dei tassi prossimi a zero ha effetti contradditori e questo lo dice la teoria della trasmissione della politica monetaria: in una stagnazione, quando le banche si confrontano con un ' leconomia debolissima, tassi di interesse bassi non bastano e possono essere addirittura controproducenti. Ridur li ulteriormente l non serve a far ripartire l'economia reale. Sempre più osservatori lo riconoscono: dalla crisi si esce risollevando la domanda depressa con strumenti fiscali, non monetari. Come ad esempio un taglio delle imposte coordinato in tutta Europa, finanziato da bond europei garantiti dalla Bce».
@ vitolops l
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