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Questo articolo è stato pubblicato il 02 settembre 2014 alle ore 11:30.

LONDRA - La Scozia indipendente non è più un miraggio lontano: a 16 giorni dal referendum, gli ultimi sondaggi rivelano un forte e improvviso aumento del sostegno per l'indipendenza. I sostenitori del «no», che vogliono che la Scozia continui a far parte della Gran Bretagna, restano la maggioranza ma il divario tra i due campi nell'ultimo mese si è ristretto a soli sei punti.
Secondo il sondaggio di YouGov per il quotidano The Times i favorevoli all'indipendenza sono ora il 47%, un aumento di otto punti percentuali in un mese, mentre i contrari sono il 53%, contro il 61% di inizio agosto. È la prima volta che YouGov, che ha condotto sondaggi mensili dall'inizio della campagna elettorale, rileva un sostegno per il «sì» superiore al 40 per cento. Gli indecisi, esclusi dal sondaggio, sono al minimo storico del 10 per cento.
Il sondaggio rappresenta una «svolta decisiva» nella campagna, ha detto Yes Scotland, il movimento pro-indipendenza: «Siamo ai massimi storici di sostegno per il sì, una fluttuazione di otto punti in tre settimane, dimostrazione di quanto forte sia lo slancio - ha dichiarato Blair Jenkins, chief executive -. Ora bastano tre punti e il 18 settembre potremo raggiungere il nostro obiettivo. Ci serve un voto a favore dell'indipendenza per rimettere il futuro della Scozia nelle mani degli scozzesi».
Il direttore del movimento unionista Better Together, Blair McDougall, ha invitato la «maggioranza silenziosa» che sostiene l'Unione a «fare di tutto, non solo votare il 18 ma anche bussare alle porte, fare telefonate, parlare a parenti e amici, sostenere a voce alta le ragioni del "no" all'indipendenza. Un voto per il no è un voto per il migliore dei mondi possibili, con maggiori poteri e autonomia per la Scozia ma con il sostegno e la forza dell'economia britannica. Un voto per la separazione sarebbe un salto nel buio, che metterebbe a rischio posti di lavoro, valuta, pensioni e servizi».
Il sondaggio mostra l'impatto positivo sulla campagna pro-indipendenza del dibattito televisivo dal vivo della settimana scorsa tra il premier scozzese Alex Salmond e l'ex cancelliere Alistair Darling, leader di Better Together. Durante l'acceso dibattito Salmond, che aveva invitato gli scozzesi a «cogliere questa opportunità storica di riprendere il controllo del nostro destino», era apparso più convinto e convincente, mentre Darling era sembrato più sulla difensiva. In un sondaggio a caldo subito dopo la trasmissione il 71% degli interpellati aveva giudicato l'appassionato Salmond il vincitore del dibattito, contro il 39% che aveva preferito la performance misurata di Darling.
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