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Questo articolo è stato pubblicato il 03 settembre 2014 alle ore 08:04.
L'ultima modifica è del 03 settembre 2014 alle ore 11:40.

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(Bloomberg)(Bloomberg)

La Svizzera si conferma come l'economia più competitiva al mondo nella classifica annuale del World economic forum. La Confederazione è per la sesta volta consecutiva al vertice, anche se, avvertono gli esperti del Wef, deve guardarsi dalle "iniziative populiste". Al secondo posto c'è Singapore, come l'anno scorso, mentre terzi sono gli Usa, che scavalcano sia la Finlandia, passata da terza a quarta, che la Germania, scesa dalla quarta alla quinta posizione.

La Svizzera ha come punti di forza la trasparenza delle istituzioni, la capacità di innovazione e ricerca, la buona cooperazione fra il settore pubblico e quello privato, afferma il Wef. Punti di forza elvetici sono anche l'efficacia del mercato del lavoro, il sistema educativo e l'infrastruttura. Nonostante la crescita zero nel secondo trimestre di quest'anno rispetto ai tre mesi precedenti (ma +0,6% su base annua) la Svizzera dunque secondo il Wef nel complesso naviga ancora bene. Lo stesso Wef mette però in guardia sulle difficoltà per le imprese nel trovare personale qualificato.

L'accettazione dell'iniziativa per un freno all'immigrazione, il 9 febbraio scorso, per ora non ha ancora avuto conseguenze sull'economia svizzera ma per il futuro può essere un rischio per la competitività. "La moltiplicazione delle iniziative populiste può mettere in pericolo la capacità della Svizzera di innovare e di attirare talenti. Se si limita l'accesso al mercato del lavoro, potrebbe prodursi una mancanza di competenze. Qui c'è una una sfida importante da raccogliere", ha spiegato Thierry Geiger, economista del Wef.

Guardando ancora alla classifica, si osserva la risalita del Giappone al sesto posto (era al nono l'anno passato). La top ten è completata da Hong Kong e Olanda (stabili rispettivamente al settimo e ottavo posto) Gran Bretagna (è nona ed era decima) e Svezia (è decima ed era sesta). Nel suo rapporto il Wef indica anche i problemi che i Paesi emergenti - a parte la Cina, che è 28esima - hanno nel migliorare la loro competitività: la Turchia è 45esima, la Russia 53esima, il Sudafrica 56esimo, il Brasile 57esimo, il Messico 61esimo e l'India 71esima. Per gli economisti del World economic forum il conflitto che oppone la Russia all'Ucraina potrebbe inoltre avere chiare ripercussioni sulla posizione della Russia e dei suoi partner.

In Europa la situazione è ricca di luci ed ombre. Progrediscono Irlanda (25esima), Portogallo (36esimo) e Grecia (81esima), mentre ristagnano Francia (23esima), Spagna (35esima) e Italia (49esima). Uno degli autori dello studio, Benat Bilbao, sottolinea come in Europa si osservi un nuovo fossato, quello tra Paesi che hanno avviato le riforme e Paesi che non le hanno avviate.

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