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Questo articolo è stato pubblicato il 04 settembre 2014 alle ore 15:43.
L'ultima modifica è del 05 settembre 2014 alle ore 15:34.

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Tra lunedì e mercoledì della prossima settimana anche l'Emilia-Romagna recepirà le linee guida per la fecondazione eterologa. Le coppie potranno inserirsi nelle liste di attesa. L'assessore Carlo Lusenti ha spiegato che nelle strutture sanitarie pubbliche sarà gratuita. Si fara in tutte le 21 strutture che già effettuano la procreazione medicalmente assistita. Anche la giunta regionale della Liguria ha recepito le linee guida approvate ieri dalle regioni. Le coppie che scelgono la fecondazione eterologa possono contattare già in questi giorni i due centri liguri specializzati, l'ospedale Evangelico e l' Irccs San Martino - Ist, per i colloqui preliminari e l'inserimento nelle prime liste di attesa

Ok della Conferenza delle regioni alle linee guida
Le linee guida regionali sull'eterologa sono state approvate ieri , ma le Regioni continuano a essere divise sull'opportunità che il Parlamento affronti la materia. Con il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, che riconosce «il risultato politico» dell'intesa tra i governatori ma avverte subito che «è necessaria una legge» e il presidente della Toscana, Enrico Rossi, che continua a ripetere come non ci sia alcun vuoto normativo dopo la sentenza della Corte costituzionale che ha cancellato il divieto di eterologa. Intanto la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, insiste sulla necessità di un'azione parlamentare.

Lorenzin: «Agganciare la materia alla legge comunitaria»
«La legge del Parlamento - ha detto ieri la ministra a Bologna alla Festa nazionale dell'Unità - è necessaria per due motivi: dare una copertura economica alle Regioni e, soprattutto, istituire il registro nazionale dei donatori che ci permetta la tracciabilità dei gameti e soprattutto la certezza che uno stesso donatore non faccia più di un "tot" di donazioni da cui possa nascere un numero imprecisato di bambini». Per Lorenzin, la materia potrebbe essere "agganciata" alla legge comunitaria all'esame del Senato: «Potrebbe essere l'occasione per avere un vagone in binario e approvare così la norma tra novembre e dicembre».

Scongiurato il rischio di deriva eugenetica
Per Lorenzin, «il rischio di eugenetica c'è se ci si va a scegliere il figlio come piace di più, ma questo pare essere scongiurato». Il Parlamento, però, «sicuramente dovrà affrontare dei nodi etici: la cosa su cui mi sono espressa in modo contrario fin da subito è quello del book dei donatori, sul colore degli occhi, dei capelli e altre caratteristiche». Un altro nodo «è la possibilità di conoscere i genitori al 25esimo anno di età, aspetto inserito nella prima bozza della Conferenza delle regioni e che poi è stato espulso».

Chiamparino: «Impegni mantenuti»
«Con le linee guida sull'eterologa abbiamo fatto ciò che in Italia non sempre avviene: abbiamo mantenuto gli impegni», ha detto Chiamparino, aggiungendo che «da domani le Regioni possono deliberare sulla base di linee condivise e anche sull'orientamento per i costi, con un ticket che sarà di entità simile alla fecondazione omologa». Il presidente dei governatori ci tiene però a rimarcare l'asse con il Governo: «Con il ministro Lorenzin c'è stata una piena intesa ma è necessaria una legge: non c'è alcun ostacolo a farla, né di natura tecnica, né etica, né politica».

La Toscana insiste: nessun vuoto normativo
Il governatore della Toscana, Enrico Rossi, non ci sta: quelle approvate dalla Conferenza delle regioni - ha detto a SkyTg24 - sono «linee amministrative, tecniche e metodiche, anche di carattere sanitario. La sentenza della Corte costituzionale è chiarissima e sostiene che non c'è un vuoto normativo. Quella del ministro Lorenzin è una sua visione politica e la rispetto, ma non occorre una legge per attuare l'eterologa su tutta Italia: sono più che sufficienti le decisioni prese dalle regioni». Per Rossi, i costi per le casse pubbliche legate all'eterologa sono irrisori, visto che l'eterologa «rappresenta circa il 10-15% delle pratiche di procreazione medicalmente assistita, quindi assolutamente non ponderabile sul bilancio del Paese e delle Regioni. È invece ponderabile l'ingiustizia finora praticata a coppie che volevano avere un figlio ed erano costrette ad andare all'estero pagando molto di più».

A Firenze oggi i primi appuntamenti, entro novembre il primo intervento
Che la Toscana faccia sul serio lo dimostra il fatto che oggi sono cominciati al policlinico universitario di Careggi, a Firenze, i primi appuntamenti per le coppie che richiedono l'eterologa. E la lista è lunga, come fa notare Elisabetta Coccia del dipartimento di ginecologia: «Aumenteremo i giorni dedicati alla visita, perché dobbiamo rispettare un tempo massimo di attesa di tre mesi. Il calendario è pieno fino a marzo». Non è detto che i semi dei donatori maschili debbano provenire soltanto dalla banca regionale. «Nella nostra delibera - spiega Coccia - non è formalmente scritto, ma il recepimento è di una normativa europea, dove è ampiamente designato un percorso di rete tra centri che non trovano confini se non quello di aver recepito questa normativa». Entro due mesi, assicura Coccia, avverrà comunque il primo intervento.

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