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Questo articolo è stato pubblicato il 04 settembre 2014 alle ore 12:13.

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TOKYO – Le autorità metropolitane di Tokyo hanno chiuso al pubblico oggi pomeriggio buona parte del popolare parco Yoyogi, nel centro della città, dopo la conferma che sono state le zanzare presenti in zona a provocare decine di casi di febbre dengue. L'Ambasciata d'Italia ha emesso questa mattina un comunicato in cui raccomanda agli italiani di stare lontani dal parco per evitare il pericolo di contrarre l'infezione.

Zanzare portatrici del virus che provoca la febbre "tropicale" sono state individuate nelle trappole stese dai tecnici del governo metropolitano di Tokyo nel parco, situato nel centro della metropoli e noto come una vetrina delle mode giovanili. Si è tratto dunque della conferma che questo luogo è l'epicentro del propagarsi della prima infezione legata a questo tipo di febbre tropicale che abbia colpito il Giappone dal 1945. Il numero delle persone affette è salito a 49, in 11 province del Paese. In verità, in Giappone si riscontrano circa 200 casi l'anno, ma si tratta di persone che contraggono la malattia in Paesi tropicali e non in patria.

Il caso ha avuto oggi una ripercussione in Borsa: il titolo della Taiko Pharmaceutical si è impennato dopo la notizia che la società ha brevettato un prodotto repulsivo delle zanzare che potrebbe essere efficace nel contrasto alla diffusione dell'epidemia. Alcune mamme di Tokyo, intanto, girano con i loro bambini completamente coperti, con strani mascheroni sul viso. Il virus si trasmette esclusivamente attraverso la puntura degli insetti portatori del virus e non da persona a persona. Finora nessuno è deceduto in Giappone per questa causa.

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