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Questo articolo è stato pubblicato il 06 settembre 2014 alle ore 17:15.
L'ultima modifica è del 06 settembre 2014 alle ore 20:12.

(Ansa)(Ansa)

Disordini tra la polizia e i partecipanti al corteo per la morte di Davide Bifolco, il 16enne ucciso al rione Traiano di Napoli. Un duplice lancio di lacrimogeni ha fatto indietreggiare i manifestanti che avevano organizzato un blocco stradale alla rotonda di via Cinthia e bloccato l'uscita della Tangenziale di Napoli. Lo riferisce la Questura del capoluogo campano, evidenziando che in alcuni dei momenti più concitati un funzionario della Digos è stato aggredito. Al termine del corteo che si è svolto per le strade del Rione Traiano, un gruppo di manifestanti - secondo la ricostruzione della polizia - ha alzato una barricata con masserizie provocando il blocco totale del traffico. Un funzionario di polizia ha cercato di mediare ma è stato allontanato. Un altro funzionario della Digos - secondo quanto riferito - è stato spintonato ed aggredito. Inutile il tentativo dei vigili urbani di deviare il traffico: anche gli agenti della Municipale sono stati fatti mandare via. La polizia ha effettuato un primo lancio di lacrimogeni dal lato nord di via Cinthia verso la Montagna Spaccata. I manifestanti hanno indietreggiato e si sono allontanati definitivamente quando è stato effettuato un altro lancio di lacrimogeni dal lato sud della stessa strada. Dai manifestanti - riferisce ancora la polizia - è stato effettuato un lancio di oggetti contro gli agenti.

La cronaca della giornata
«Vogliamo giustizia per questo figlio di Napoli». Con questo slogan oltre 400 persone avevano in precedenza dato vita a un corteo partendo dal luogo in cui è stato ucciso il 16enne Davide Bifolco al rione Traiano. Lungo il primo tratto della manifestazione «spontanea» si leggono sui muri scritte contro i carabinieri e le forze dell'ordine in generale. Una di queste recita «Più Raciti meno Spaccarotella».

Il corteo è aperto da alcune decine di motorini e da un grande striscione con la scritta «Resti nel cuore di chi non dimentica. Verità e giustizia». In testa lo zio e la mamma del ragazzo (Flora) con un quadretto con la sua foto e continua a ripetere che Davide è stato ammazzato. «Davide vive», urlano tutti i presenti, che cantano subito dopo «assassini con la divisa» e «lo Stato non ci tutela». Il corteo ha percorso le strade principali del quartiere e con il passare del tempo si stanno aggiungendo molte persone.

«Deve marcire in carcere, non deve avere un'ombra di pace per tutta la vita» è il commento della mamma. Mentre per Tommaso, il fratello del ragazzo ucciso, «i delinquenti sono loro, dovrebbero tutelarci. Quel carabiniere deve pagare» . E rivolgendosi idealmente al carabiniere che ha sparato a Davide: «Cosa hai provato quando l'hai ucciso? Ti sei addormentato la notte?». «Lasciatelo a noi per dieci minuti», aggiunge.

Indagato per omicidio colposo
Il carabiniere che ha ucciso il ragazzo è indagato per omicidio colposo. Il militare, un 32enne in servizio alla Radiomobile, è stato già interrogato dal pm Manuela Persico, titolare dell'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso. Nella ricostruzione fornita dai carabinieri dell'accaduto a Napoli, nel rione Traiano, la morte di Davide Bifolco sarebbe il frutto di un colpo da una pistola di servizio di un militare dell'Arma partito per errore, secondo la versione dei militari, durante le concitate fasi per arrivare a bloccare due delle tre persone che erano fuggite all'alt della pattuglia a bordo di uno scooter.

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