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Questo articolo è stato pubblicato il 06 settembre 2014 alle ore 08:12.

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FRANCOFORTE. Dal nostro corrispondente
L'aumento della produzione industriale in Germania nel mese di luglio, annunciato ieri, sommato alle cifre del forte rimbalzo degli ordini all'industria, diffuse giovedì, fa ritenere che l'economia tedesca tornerà a una modesta crescita nel terzo trimestre, dopo la contrazione a sorpresa di uno 0,2% nel secondo.
Gli elementi di volatilità e di preoccupazione, fra cui soprattutto i rischi geopolitici legati alla crisi russo-ucraina e alla stagnazione dell'eurozona, sono tuttavia sufficientemente forti da indurre alla cautela lo stesso Governo. Il ministro delle Finanze, Wolfgang Schäuble, che un paio di mesi fa aveva pronosticato un revisione al rialzo delle previsioni di crescita per il 2014, ora all'1,8%, ha detto a una riunione dei parlamentari del suo partito che una revisione ci sarà, ma al ribasso. La Bundesbank vede un recupero più debole del previsto nella seconda metà dell'anno. La banca d'affari Berenberg ritiene che il prodotto interno lordo crescerà quest'anno dell'1,3%. Dopo l'annuncio della contrazione nel secondo trimestre, il Governo ha pensato di mettere a punto un pacchetto di misure che comprenda investimenti pubblici, in caso di protratta debolezza dell'economia, sfruttando anche il fatto che nella prima metà dell'anno ha registrato un surplus di bilancio di circa 16 miliardi di euro, pari all'1,1% del Pil.
Le buone notizie che vengono dall'industria sono legate soprattutto all'andamento della manifattura, in tutti i settori. L'aumento della produzione a luglio dell'1,9% ha superato largamente le aspettative di un +0,5%. L'auto ha messo a segno un boom, con un +11%. In parte questo è tuttavia legato alla programmazione delle vacanze in alcuni Laender, che ha portato alla chiusura delle fabbriche in agosto e quindi all'anticipo di produzione a luglio. Si tratta di oscillazioni abbastanza comuni in Germania e potrebbero quindi determinare un declino nel mese di agosto. Lo scorso anno, quando molte fabbriche hanno chiuso a luglio, il rimbalzo della produzione automobilistica ad agosto è stato del 14%. Il dato sugli ordini (+4,6%), pubblicato giovedì, è stato a sua volta influenzato da alcune grosse voci piuttosto volatili, come gli ordini per il settore aeronautico.
«Bisogna guardare al di là della volatilità - sostiene Andrea Rees, capo economista per la Germania di UniCredit - un rimbalzo è in vista. Nel terzo trimestre tornerà la crescita». Unicredit prevede che questa sarà dello 0,4% nel periodo luglio-settembre. Per l'intero anno, la banca stima una crescita dell'1,5%, che è peraltro quasi il doppio della media dell'eurozona, e dell'1,6% nel 2015. Non si tratta peraltro di cifre che possano far pensare alla Germania come alla locomotiva che trascinerà l'area dell'euro fuori dalla crisi di crescita.
L'orizzonte dei prossimi mesi non è tuttavia sgombro di nuvole, almeno per come lo vedono le imprese e i consumatori tedeschi. Il sondaggio condotto dal centro studi bavarese Ifo, uno dei più seguiti, indica che le imprese «sono meno soddisfatte della situazione attuale e più scettiche riguardo al futuro», secondo il presidente dell'Ifo, Hans-Werner Sinn. L'indice è sceso ad agosto per il quarto mese consecutivo, con un calo particolarmente pronunciato nel settore manifatturiero, sceso ai livelli del luglio 2013. In ribasso anche i sondaggi condotti da Markit (indice Pmi) e sui consumatori da Gfk.
Fra le maggiori preoccupazioni ci sono la continua stagnazione del resto dell'area euro e le conseguenze della crisi ucraina e delle sanzioni russe. Queste ultime stanno avendo effetto per ora più nei sondaggi che nelle cifre reali, ma secondo Rees, di Unicredit, possono farsi sentire soprattutto a partire dal quarto trimestre.
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