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Questo articolo č stato pubblicato il 07 settembre 2014 alle ore 08:11.

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L'applauso della platea c'č, e Renzi incassa l'appoggio di Squinzi contro le politiche di sola austeritą in Europa (si veda pagina 3). Ma certo ci sono aspettative alte tra le «tante famiglie di imprenditori pronte a scommettere sul Paese», come ha detto Aldo Bonomi chiedendo meno carico fiscale e meno spesa pubblica improduttiva per tornare a competere. Renzi lo sa, e non si tira indietro: «Io sono molto, molto determinato. Non mollerņ di un centimetro, questo Paese lo cambiamo davvero. Costi quel che costi». A chi, come il presidente uscente della Commissione Ue Josč Manuel Barroso, lo rimprovera proprio da Cernobbio di fare molti annunci e pochi fatti, risponde che tutti gli impegni presi dal governo sono all'esame del Parlamento. Quanto al carico fiscale troppo alto, č chiaro che per cominciare a ridurlo bisogna agire sulla spesa pubblica improduttiva: «Per iniziare a ridurre il sistema fiscale bisogna avere il coraggio di dire che c'č troppo grasso che cola nella macchina dell'amministrazione pubblica. Chi non ha fatto sacrifici finora č la macchina pubblica. Ridurre le spese č un'operazione che fa chiunque nella sua famiglia».
Domani Renzi riunirą tutti i ministri proprio per fare il punto sulla spending review. Intanto oggi chiuderą la festa nazionale dell'Unitą a Bologna con una sfida diretta alla sinistra del Pd: «I radical chic hanno deciso che io non sono di sinistra ma per me la politica di sinistra non č soltanto difendere gli ideali, č cambiare le cose», ha anticipato in un'intervista alla radio francese Europe 1.
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Il governo al lavoro
SBLOCCA-ITALIA
Cantieri in partenza
Per gli investimenti ci sono 3,8 miliardi che contribuiranno a "liberare" 10 miliardi di opere cantierabili in 12 mesi. Il premier ha citato come esempi la Palermo-Messina e la Napoli-Bari che partiranno a fine 2015. Sblocco per investimenti in aeroporti e autostrade. Il decreto legge, approvato il 29 agosto, non č ancora andato in Gazzetta ufficiale.
PIANO JUNCKER
Trecento miliardi in 3 anni
Con la sua nomina a presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker ha annunciato un piano di interventi per 300 miliardi per rilanciare investimenti e domanda aggregata. L'Italia propone che queste risorse vengano contabilizzate fuori dal deficit, come i cofinanziamenti nazionali ai fondi Ue
LAVORO
Impegno per il Jobs Act
Č una delle prioritą dell'agenda di autunno: un'approvazione veloce in Senato del ddl delega per arrivare al varo definitivo entro l'anno. Pesa in questa fase la discussione sulla riforma dei contratti a tempo indeterminato e le regole per i licenziamenti. In secondo piano ma non meno importante il nodo risorse per gli ammortizzatori sociali
IL NODO IRAP
Tra Irpef e Irap
La questione Irap č sul tavolo, come ha riconosciuto lo stesso presidente del Consiglio. Il Governo con la prossima stabilitą punta alla conferma del bonus da 80 euro con un eventuale allargamento della platea dei beneficiari mentre il mondo delle imprese chiede di andare oltre il primo taglio del 10% dell'Irap assicurato qualche mese fa
SVILUPPO
Export e industria
Nel decreto Sblocca Italia č stato inserito il piano per la promozione del made in Italy, che andrą comunque concretizzato con un successivo decreto attuativo dello Sviluppo economico. In vista della legge di stabilitą si valuta il raddoppio (ulteriori 2,5 miliardi) del plafond per i finanziamenti agevolati a chi acquista beni strumentali ("Sabatini bis")
RIFORMA PA
Il ddl delega
Il ddl delega di Marianna Madia parte con 16 articoli e la previsione di 10 deleghe da esercitare nei 12 mesi successivi all'approvazione della legge. Si punta a una discussione veloce in Senato ma pesa il blocco dei contratti anche nel 2015. Tra gli obiettivi una riorganizzazione del rapporto di lavoro pubblico e della dirigenza

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