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Questo articolo è stato pubblicato il 08 settembre 2014 alle ore 10:33.
L'ultima modifica è del 08 settembre 2014 alle ore 11:05.

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Archiviata la Festa dell'Unità, torna di scena il Parlamento. In settimana, si chiariranno le priorità del Governo per l'agenda dei lavori di Camera e Senato, che si preannuncia affollata per la molta "carne al fuoco" che il Governo intende "cucinare" senza «cedere di un millimetro» sui tempi previsti. Parola del premier Renzi. Ecco quindi, già in settimana, l'inizio in commissione affari costituzionali a Montecitorio della seconda lettura della riforma del Senato, mentre il via all'esame dell'Italicum approdato a palazzo Madama al Senato lo darà un incontro, forse già domani, tra la presidente della commissione Affari costituzionali Anna Finocchiaro con il premier e il ministro delle Riforme Boschi.

Riforma elettorale, rischio nuove proteste alla Camera
Nonostante la determinazione del presidente del Consiglio, che anche alla festa Pd a Bologna ha ribadito come Italicum e Nuovo Senato siano i due cardini della road map riformista («li portiamo avanti sia pure con modifiche»), il confronto politico in Parlamento si preannuncia acceso, anche per il rischio di nuove proteste clamorose e scontri in Aula dopo quelli che hanno caratterizzato l'approvazione in prima lettura della riforma del Senato tra luglio e agosto. Sul fronte Italicum, oltre a Sel e M5S, che promettono una dura opposizione, gli attriti maggiori per la riforma si registrano all'interno della stessa maggioranza. Ncd, abbastanza collaborativa con il Pd sulla modifica della Costituzione, pone forti veti sulla legge elettorale chiedendo un abbassamento delle soglie di sbarramento e un meccanismo che possa reintrodurre le preferenze.

Riforma Senato, la parola alla Camera
Per quanto riguarda la riforma costituzionale, giovedì 11 settembre i due relatori, il presidente della Commissione Francesco Paolo Sisto (Fi) e Emanuele Fiano (Pd), illustreranno il testo dando così inizio all'iter. Sisto ha parlato di «tempi ragionevoli» di esame, ma non ha voluto parlare di date. Sui contenuti si sta riflettendo sulle modalità di elezione del Presidente della Repubblica, che però è tema critico sin dall'approvazione del Mattarellum.

Agenda fitta, ingolfamento in vista
Ma sul tavolo non ci sono solo legge elettorale e riforma del Senato. A palazzo Madama la I commissione ha appena avviato l'esame del ddl Madia per la riforma della Pa e la riorganizzazione delle Amministrazioni pubbliche, e la commissione Lavoro riprenderà domani l'esame del ddl delega sul Jobs act, politicamente assai delicato. A Montecitorio arriverà poi ad ottobre la legge di Stabilità. Infine, il decreto sulla Giustizia e lo Sblocca Italia che devono ancora essere pubblicati in "Gazzetta" e assegnati. Si dovranno poi esaminare altri decreti minori (tra cui quello sulle manifestazioni sportive) e i decreti legislativi di attuazione della delega fiscale.

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