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Questo articolo è stato pubblicato il 09 settembre 2014 alle ore 15:07.
L'ultima modifica è del 09 settembre 2014 alle ore 15:14.

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«La riforma della giustizia è inefficace e frutto di compromesso» e contiene «norme punitive ispirate a logiche del passato». Lo afferma l'Anm.

Dietro slogan cedimenti e timidezze
«Una prima analisi dell'intervento del Governo» in materia di riforma della giustizia, «in attesa che siano resi noti i testi ufficiali definitivi - afferma l'Anm - deve guardare oltre le entusiastiche dichiarazioni pubbliche e gli slogan promozionali che l'accompagnano: dichiarazioni e slogan che vogliono dissimulare, con esibita enfasi, diversi cedimenti e timidezze».

Nel settore penale compromesso e cedimento a pressioni e veti
«È nel settore penale - rileva l'Anm - che i disegni di riforma rivelano i caratteri del compromesso e del cedimento a pressioni e a veti». L'annunciata modifica della disciplina della prescrizione, «oggi patologica e patogena, non tocca la riforma del 2005 (con la cosiddetta legge ex Cirielli) - spiega l'Associazione nazionale magistrati - prodotto di una delle varie leggi ad personam: si risolve invece nella debole scelta di introdurre due nuove ipotesi di sospensione temporanea ed eventuale del suo decorso. L'intervento sulle impugnazioni pare rinviato ai tempi incerti della legge delega. Si annunciano complicazioni nella disciplina di acquisizione dei tabulati telefonici (che sarebbe sottoposta all'autorizzazione del gip) e della pubblicazione del testo delle intercettazioni nei provvedimenti giudiziari, peraltro con lesione dei diritti di difesa. Quanto ai nuovi reati di falsità in bilancio e di autoriciclaggio, destano preoccupazione le pressioni di cui danno conto i mezzi di informazione, per realizzare una riforma di facciata, a fronte di un'emergenza del Paese costituita dalla corruzione e dalla criminalità organizzata ed economica». Poi sulla responsabilità civile dei magistrati, «l'eliminazione del filtro di ammissibilità delle azioni di responsabilità civile dei magistrati trascura una casistica che abbonda di atti di citazione carenti dei minimi requisiti formali, dando così il via libera ad azioni strumentali».

Prima per produttività in Europa
«La magistratura italiana - scrive l'Anm in una nota - si pone al primo posto per produttività in Europa nella materia penale e al secondo posto in quella civile». Solo «l'impegno straordinario dei magistrati e del personale di cancelleria ha potuto contenere i danni peggiori e perfino ridurre in molti casi l'arretrato, grazie a una produttivita' eccezionale». Secondo l'Associazione nazionale magistrati, in base ai dati statistici elaborati dal Cepej - Consiglio d'Europa, «la magistratura italiana nell'anno 2010 ha definito 2 milioni 834mila procedimenti civili contenziosi (la Francia ne ha definiti 1 milione 793mila, la Germania 1 milione 586mila) e 1 milione 288mila cause penali (la Francia ne ha definite 600mila, la Germania 804mila): con questi numeri - che smentiscono falsità e luoghi comuni, che mirano a ribaltare sui magistrati responsabilità altrui - la magistratura italiana si pone al primo posto per produttività in Europa nella materia penale e al secondo posto in quella civile, seconda in questo caso solo alla Russia, che peraltro conta ben altro numero di magistrati».

La riduzione delle ferie sarebbe «un grave insulto»
L'Anm tocca poi il tema delle ferie e della sospensione dei termini feriale. "La sospensione feriale dei termini, che si vuole ridurre - osserva il 'sindacato' delle toghe - non determina affatto la chiusura dei tribunali e garantisce anzitutto all'avvocatura una pausa ragionevole dell'attività ordinaria. Le ferie dei magistrati sono - quanto a durata - in linea con quelle della categoria dei dirigenti, considerato che esse non sospendono i termini di deposito dei provvedimenti e sono in buona parte impiegate - per senso deontologico prima che per obbligo di legge - ai fini dello smaltimento del lavoro. Se fosse confermata, l'annunciata riduzione delle ferie, decisa senza alcun previo confronto con la magistratura, sarebbe un grave insulto non per l'intervento in se stesso ma per il metodo usato e per il significato che esso esprime. Addirittura, ciò avverrebbe con un decreto legge a efficacia differita (cioè un ossimoro), quando altre riforme ben più urgenti sono incerte o rimandate al disegno di legge o addirittura alla legge delega».

Crisi del sistema giudiziario: rimedi solo con investimenti
«Da lungo tempo ormai - afferma l'Anm - il sistema giudiziario italiano versa in una grave crisi di efficienza e di funzionalità, che si traduce in crisi di credibilità della Giustizia, con una ricaduta sul principio di legalità e di uguaglianza dei cittadini davanti alla legge. I rimedi a tale situazione vanno ricercati anzitutto in forti investimenti in risorse di personale amministrativo e di mezzi ma anche in riforme coraggiose della normativa civile e penale». Negli anni passati «l'assenza di interventi efficaci - ad esempio - nel processo civile e in ambito penitenziario e diverse riforme peggiorative con le leggi ad personam nel settore penale (la riforma della prescrizione nel dicembre 2005 e la sostanziale depenalizzazione del falso in bilancio, per citarne due soltanto a titolo esemplificativo) hanno aggravato le condizioni del sistema».

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