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Questo articolo è stato pubblicato il 09 settembre 2014 alle ore 06:38.
L'ultima modifica è del 10 settembre 2014 alle ore 14:35.

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Il faccia a faccia con il premier Matteo Renzi per aggiornare il patto del Nazareno sulle riforme. Le trattative per formare una nuova alleanza di centrodestra in vista delle regionali di novembre, con sullo sfondo i contrasti all'interno della stessa Forza Italia.

Sono questi i dossier aperti su cui Silvio Berlusconi ha lavorato anche ieri da Arcore, costretto a ritardare il suo rientro a Roma a causa di una nuova uveite all'occhio (lo stesso problema che ebbe l'anno scorso). Il giorno dell'incontro con Renzi non è ancora stato ufficializzato, anche se nei contatti tra gli sherpa dei due leader già si stava lavorando per dopo la metà del mese. Più complesse le trattative con gli ex alleati in vista delle regionali: oltre alla ricostruzione di una coalizione di centrodestra che tenga insieme Ncd e Lega Nord, dentro Forza Italia a tenere banco è anche il dibattito sulle primarie, cavallo di battaglia di Raffaele Fitto che in Puglia ha già avviato la macchina organizzativa, ma su cui Berlusconi nutre diverse perplessità.

A San Lorenzo in Lucina proseguono le riunioni per individuare le candidature soprattutto per Calabria ed Emilia Romagna, chiamate al voto a novembre. A coordinare i lavori, un tavolo ad hoc, voluto dal Cavaliere e composto da diversi big azzurri (Verdini, Toti, Brunetta, Romani, Matteoli) che domani si riunirà di nuovo. Stando a quanto raccontano diversi dirigenti di Fi, l'intesa con Angelino Alfano sarebbe già stata raggiunta (un accordo complessivo non limitato a singole regioni) nonostante dentro Ncd ci sia più di qualche malumore. Un'intesa che vedrebbe anche l'ok della Lega.
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