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Questo articolo è stato pubblicato il 09 settembre 2014 alle ore 06:38.

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Orrore in Burundi, dove tre suore italiane sono state selvaggiamente massacrate all'interno del loro convento a Kamenge, una località alla periferia nord della capitale Bujumbura. Secondo le prime frammentarie ricostruzioni l'assassino, un giovane probabilmente squilibrato visto fuggire con un coltello in mano, ha sgozzato almeno due delle missionarie saveriane e si è accanito sul corpo di una di loro con una pietra. Le religiose, Olga Raschietti, Lucia Pulici e Bernardetta Boggian vivevano nel convento della parrocchia cattolica Guido Maria Conforti. Ma in serata si è saputo che la polizia ha fermato e interrogato due persone.
L'uomo (o gli uomini) ha sgozzato le prime due religiose e ha infierito con una pietra sul viso di almeno una di loro; poi nella notte è stata ritrovata morta anche la terza religiosa che aveva scoperto i cadaveri delle consorelle. Quest'ultima, è stata decapitata. Lo ha detto all'agenzia France Presse il vice direttore generale della polizia burundese Godefroid Bizimana secondo cui le tre religiose sarebbero anche state violentate, notizia però smentita in serata da fonti missionarie saveriane.
Per ora le autorità non si sbilanciano sul movente del delitto, forse «il tragico esito di una rapina», ha ipotizzato la diocesi di Parma sul suo sito web, anche se il governo di Bujumbura ha precisato che «dalle prime indagini, il furto non sembra essere tra i motivi del crimine». «L'assassino non ha portato via nulla, neanche i soldi che erano sul posto. Stiamo cercando quest'uomo che comunque è stato identificato», ha riferito un alto responsabile della polizia burundese.
Prima sono state uccise l'80enne Olga Raschietti e la 73enne Lucia Pulici, poi una terza suora, Bernardetta Boggian, che aveva scoperto i corpi delle consorelle. Alla Misna padre Mario Pulcini, superiore dei saveriani in Burundi, ha raccontato le ore concitate del ritrovamento. «Verso le 16.00 di ieri (domenica, ndr) la sorella Bernadetta è venuta nel mio ufficio chiedendo notizie delle sorelle Lucia e Olga che erano rimaste a casa» mentre lei e la sorella Mercedes erano andate all'aeroporto. «C'era apprensione soprattutto perché dall'interno della casa non c'erano segnali di vita. Ero davanti all'entrata con l'intenzione di forzare la serratura quando la porta si è aperta ed è apparsa Bernadetta, sconvolta. Aveva trovato una porta di servizio laterale alla loro casa aperta e, una volta entrate, i corpi senza vita delle sorelle Olga e Lucia». Nonostante l'accaduto, le religiose della missione hanno deciso di restare a dormire nella loro casa. «Poi la notte scorsa - ha detto ancora padre Pulcini - le sorelle sono tornate a chiamarmi, temevano che l'aggressore fosse in casa. Quando siamo riusciti a entrare abbiamo trovato anche suor Bernardetta, senza vita».
Nei messaggi di cordoglio Papa Francesco ha auspicato che il sangue versato dalle tre suore «diventi seme di speranza per costruire autentica fraternità tra i popoli». Il pontefice si è detto «colpito dalla tragica morte» delle religiose e ha assicurato le sue preghiere per queste «generose testimoni del Vangelo», esprimendo la sua vicinanza e partecipazione alla Congregazione delle tre suore e a tutta la comunità di fedeli del Burundi.
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LA VICENDA
Le vittime
Sono tre le suore italiane della congregazione delle saveriane uccise nel loro convento in Burundi a Kamenge, una località alla periferia nord della capitale Bujumbura. Le religiose vivevano nel convento della parrocchia cattolica Guido Maria Conforti. Sono Olga Raschietti, 80 anni, Lucia Pulici, 73 anni e Bernardetta Boggian, 79 anni (nella foto)
I fatti
Le prime due suore sono state uccise probabilmente domenica mattina, ma i loro corpi sono stati ritrovati dalla terza suora (Bernardetta Boggian) nel tardo pomeriggio. Le sorelle, dopo i tragici fatti sono tornate nelle loro case, ma nella notte tra domenica e e lunedì c'è stata una nuova aggressione nella quale è stata barabaramente uccisa anche suor Bernardetta
Il movente
La polizia burundese ha fermato e interrogato in serata due sospetti, ma per il momento non si sbilancia sul movente del triplice omicidio. Sembrerebbe esclusa la rapina perché l'autore (o gli autori) della strage non hanno portato via il denaro che le missionarie avevano in casa, né altri oggetti

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