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Questo articolo è stato pubblicato il 10 settembre 2014 alle ore 11:13.
L'ultima modifica è del 10 settembre 2014 alle ore 14:58.

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Il Consiglio dei ministri, convocato in fretta stamattina, ha dato anche un'occhiata veloce e informale al testo dello sblocca-Italia che il 29 agosto era stato approvato «salvo intese». Il testo del decreto è ormai definito: dopo 12 giorni di traccheggio fra il Dagl (Direzione affari giuridici e legislativi) di Palazzo Chigi, il ministero dell'Economia/Ragioneria generale e i ministeri più impegnati (a partire dalle Infrastrutture), ormai c'è l'ok sulle coperture e, dopo la "bollinatura" formale della Ragioneria generale, dovrebbe essere inviato, probabilmente già oggi, al Quirinale per la firma del Capo dello Stato.

Al Colle finora non è arrivato nulla, né formalmente né informalmente e non sono esatte le ricostruzioni che attribuiscono agli uffici di Giorgio Napolitano le raccomandazioni e osservazioni al testo da correggere. Come rivelano informalmente anche a Palazzo Chigi, in realtà, è stato soprattutto il Dagl a trattenere, correggere, modificare il testo, per altro alleggerendolo di non poche norme, soprattutto nella parte sulla semplificazione.

Il dubbio o il timore di possibili incostituzionalità vanno attribuiti totalmente agli uffici di Matteo Renzi, non ad altri. Sono saltate così le norme sul regolamento edilizio unico standard per tutti i comuni, la limitazione temporale al potere di autotutela delle pubbliche amministrazioni in caso di Dia o Scia, la liberalizzazione per i lavori sulle opere strutturali nelle manutenzioni straordinarie in casa. E' vero, però, che c'è stato un rapporto difficile con l'Economia nella ricerca delle coperture: è saltato così il rinnovo del bonus 65% per il risparmio energetico e la prevenzione antisismica, mentre ha resistito fino alla fine (e la copertura è stata trovata) la deduzione del 20% per chi acquista una casa nuova o pesantemente ristrutturata da un costruttore e la affitta per otto anni a canone calmierato.

Ora tutti i nodi di coperture sono stati risolti e il testo per l'Economia è a posto. Una valutazione positiva sostanziale è stata data ieri, quando il Dagl continuava a fare piccole limature. Per questo non dovrebbero esserci difficoltà per la bollinatura ufficiale oggi. Se tutto fila liscio anche al Quirinale, il decreto potrebbe essere pubblicato sulla Gazzetta ufficiale già domani, a "soli" 13 giorni dall'approvazione. Se invece il Quirinale dovesse fare rilievi, il provvedimento rischia di stabilire il record negativo di attesa per le "misure urgenti e necessarie" di un decreto legge.

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