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Questo articolo è stato pubblicato il 11 settembre 2014 alle ore 15:58.
L'ultima modifica è del 11 settembre 2014 alle ore 21:57.

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Contratti di solidarietà più semplici ed "espansivi", ferie solidali, servizi pubblici e privati per l'impiego remunerati in base al risultato, contratto di ricollocazione per i disoccupati, sprint alla lotta alle dimissioni in bianco, revisione delle norme per il collocamento dei disabili. Con gli emendamenti approvati oggi dalla commissione Lavoro del Senato si irrobustisce la delega che completa il Jobs act. Anche se è rinviato a martedì il vero nodo che ancora divide le forze politiche: quell'articolo 4 che delega il Governo al riordino delle forme contrattuali vigenti, nell'ambito del quale si dovrà decidere la fisionomia del nuovo contratto a protezione crescente e dunque il perimetro di applicazione dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Statuto che, per il presidente della commissione Maurizio Sacconi (Ncd), che è anche relatore del Ddl delega, va riscritto «con lo scopo di incoraggiare la propensione ad assumere, di aumentare la dimensione delle imprese, di accrescere la produttività del lavoro».

Il punto del premier con Poletti e Taddei
Sulla riforma del lavoro il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha incontrato oggi il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, e il responsabile economico del Pd, Filippo Taddei. Obiettivo: fare il punto sull'iter e accelerare in vista della prossima riunione della commissione, alla luce dei diversi orientamenti in seno alla maggioranza. Con Ncd che preme per una delega ampia nell'articolo 4 che preveda la riforma dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori (con la reintegra per licenziamento illegittimo sostituita da un indennizzo) e il Pd che vorrebbe circoscrivere il perimetro della delega solo ai mansionamenti e ai controlli a distanza in azienda.

Contratti di solidarietà anche per assumere
Con un emendamento del Governo si dispone la revisione dell'ambito di applicazione e della disciplina dei contratti di solidarietà. Il primo obiettivo è estendere la facoltà di usarli alle imprese che finora non possono accedervi (perché l'ambito di applicazione adesso è lo stesso di quello della cassa integrazione straordinaria). Il secondo scopo è semplificare sia il ricorso al contratto di solidarietà difensivo (che prevede tagli di stipendio in caso di crisi aziendale per evitare la riduzione del personale) sia al contratto di solidarietà "espansivo", usato cioè per favorire nuove assunzioni attraverso una riduzione dell'orario di lavoro e della retribuzione dei lavoratori in organico. Quasi l'applicazione pratica del vecchio slogan "lavorare meno, lavorare tutti". Proprio all'insegna di quel modello tedesco richiamato dal premier Matteo Renzi: in Germania le ore mediamente lavorate dal singolo lavoratore sono nettamente inferiori a quelle lavorate in Italia. Tenendo immutato il numero totale delle ore di lavoro, e invece riducendo quelle lavorate da ciascuno, l'occupazione aumenta.

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