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Questo articolo è stato pubblicato il 13 settembre 2014 alle ore 14:12.
L'ultima modifica è del 14 settembre 2014 alle ore 16:17.

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(Epa)(Epa)

Per la terza volta in meno di un mese, lo Stato Islamico in Iraq e nel Levante torna a diffondere attraverso il web il terrore e l'orrore: in video postato su internet, ha mostrato una nuova decapitazione, quella dell'ostaggio britannico David Cawthorne Haines, che era scomparso in Siria circa un anno fa.

Si tratta di un filmato di due minuti e 27 secondi intitolato «Messaggio agli alleati dell'America». E' diretto al premier britannico David Cameron, ma rappresenta anche una implicita risposta all'offensiva anti-Isis lanciata dal presidente americano Barack Obama, che prevede una vasta campagna di raid aerei in Iraq e anche in Siria, e la creazione di una coalizione internazionale formata a vario livello da decine di Paesi. In una prima reazione, Cameron ha replicato affermando che si tratta di «un omicidio ignobile, rivoltante».

«Faremo tutto ciò che è in nostro potere per dare la caccia agli assassini», ha garantito. E anche la dichiarazione di Obama non si è fatta attendere. Gli Stati Uniti, ha affermato, «sono a fianco dei nostri stretti amici e alleati nel lutto e nella determinazione» e lavoreranno «con il Regno Unito e una ampia coalizione di Nazioni per portare i responsabili di questo atto barbaro davanti alla giustizia e per indebolire e distruggere questa minaccia ai popoli dei nostri Paesi, della regione e del mondo».

Il video ricalca il copione dei due precedenti, che hanno resa nota la decapitazione dei giornalisti americani James Foley e Steven Sotloff. Haines appare in ginocchio, nel deserto, e indossa una tuta arancione, simile a quella dei detenuti del supercarcere militare americano di Guantanamo. Come nei precedenti filmati, anche in questo caso l'ostaggio condanna le azioni del suo governo contro l'Isis e lo accusa di essere responsabile della sua morte, apparentemente leggendo un testo scritto.

Secondo la trascrizione del sito web «Site», che monitora l'attività dei gruppi terroristi online, rivolgendosi a Cameron Haines afferma: «Sei entrato volontariamente in una coalizione con gli Usa contro lo Stato Islamico, come ha fatto il tuo predecessore Tony Blair, seguendo la tendenza dei nostri premier britannici che non hanno il coraggio di dire no agli americani».

Il boia, interamente vestito di nero e col volto coperto, sembra essere lo stesso dei due precedenti filmati, anche a giudicare dal suo forte accento inglese. E anche in questo caso preannuncia una nuova «esecuzione»: la prossima vittima, dice, sarà un altro ostaggio britannico, identificato con il nome di Alan Henning. E a sua volta, anche il carnefice si rivolge a Cameron, dicendogli che «questo inglese deve pagare il prezzo per la tua promessa di armare i peshmerga contro lo Stato islamico».

Per il boia, l'alleanza con gli Usa porterà solo ad «accelerare la tua distruzione» e trascinerà la Gran Bretagna «in un'altra sanguinosa guerra che non potete vincere».

David Haines, 44 anni, lavorava come esperto della sicurezza per diverse Organizzazioni non governative, e per questo è stato in molti Paesi segnati da conflitti, come la Libia e il Sud Sudan. Prima di scegliere questa strada, è stato un militare al servizio di Sua Maestà per 12 anni. Lascia la moglie e due figlie, di 17 e 4 anni.

Solo poche ore prima la diffusione del video, la sua famiglia aveva lanciato un appello ai sequestratori perché si mettessero in contatto con loro, lamentando che questi non avevano mai risposto ai ripetuti loro tentativi di creare un canale di comunicazione.

Ieri l'Isis aveva minacciato i Paesi della coalizione voluta da Obama e annunciato la guerra contro l'Europa e i cristiani in Siria. I proclami dello Stato islamico erano stati resi noti in due video pubblicati su Youtube e rilanciati dai media egiziani. Si fa appello «ai combattenti perché si preparino e indossino le cinture esplosive».

In un primo video, pubblicato due giorni fa, e la cui autenticità non è verificabile, si afferma che «lo Stato islamico resisterà nonostante i vostri complotti, le armi che preparate e le munizioni che avete immagazzinato». Poi l'appello ai «combattenti»: «Individuate i vostri obiettivi, preparate le autobomba, le cariche e le cinture esplosive per colpire duramente e uccidere (fracassare le teste, ndr)».

La sequenza mostrava le immagini di Barack Obama, del re saudita Abdullah, del premier britannico David Cameron, del segretario di Stato Usa, John Kerry - oggi in visita proprio al Cairo - e di una riunione che si afferma essere quella di Gedda di tre giorni fa. Un altro video, che però risulta offline, profetizza la «guerra contro l'Europa e i cristiani in terra di Siria».

In questo caso, una bandiera di al Qaida avvolge quelle di Israele, Usa, Gran Bretagna, Arabia Saudita e Germania. Infine, al Arabiya rilancia altre minacce, questa volta provenienti da un presunto account dell'Isis su Twitter, dirette all'Egitto: «Preparatevi a una sorpresa presto», è il messaggio, abbinato a un appello all'unità d'azione tra Fratelli musulmani egiziani e lo Stato islamico.

L'intervento di Napolitano
"Ho accolto con autentico orrore la notizia del nuovo barbaro delitto compiuto con l'uccisione del cooperante David Haines da parte di fanatici terroristi in Iraq". Lo scrive il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un messaggio di cordoglio "a nome mio personale e di tutti gli italiani" alla Regina Elisabetta II.

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