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Questo articolo è stato pubblicato il 14 settembre 2014 alle ore 16:38.

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Lunga telefonata, questa mattina, tra il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, e il ministro della Difesa, Roberta Pinotti per la messa a punto di una soluzione normativa che permetta lo sblocco dei tetti salariali della Pa e in particolare del comparto Difesa e Sicurezza. La norma allo studio dovrebbe essere trasmesso a Palazzo Chigi nei prossimi giorni, per una rapida istruttoria in vista del varo in uno dei prossimi Consiglio dei ministri.

Alfano alla festa Udc: «Problema risolto»
Ieri lo stesso Alfano, nel corso della festa Udc a Chianciano Terme, aveva definito il confronto in atto tra le Forze di polizia ed Esecutivo sugli stipendi «un problema risolto». Nel suo intervento, Alfano aveva anche assicurato l'attenzione dell'Ncd per gli uomini in divisa, pronti ad uno sciopero se il Governo non troverà una soluzione a breve: «Anche se hanno esagerato con i toni, non possono essere sacrificati ulteriormente».

Necessari 800 mln, da sciogliere nodo coperture
Il nodo che il ministro dell'Interno si è impegnato a sciogliere in tempi brevi riguarda la copertura degli 800 milioni di euro necessari per gli adeguamenti salariali sollecitati da tempo dalle Forze e che dovrebbero scattare nel 2015. Circa 200-300 milioni di euro sarebbero già stati individuati da Alfano e Pinotti nell'ambito dei bilanci dei rispettivi dicasteri, ma i sindacati ed i Cocer rimangono contrari all'ipotesi di sblocco solo parziale delle risorse necessarie.

Silp-Cgil : urgente confronto su soluzione annunciata
Soddisfatti per la piega che sta prendendo la vertenza i sindacati, che comunque attendono di vedere i fatti prima di cantare vittoria. Per il segretario del Silp Cgil Daniele Tissone, l'annuncio di Alfano di una imminente «soluzione politica positiva» che porterà allo sblocco del tetto salariale per i comparti Sicurezza, Difesa e soccorso pubblico, «sebbene non ancora del tutto circostanziata, riconosce l'impegno e la serietà dei sindacati». «Per questa ragione - conslude - si rende necessario un confronto urgente al riguardo».

Autonomi contro, confermato sciopero del 23 settembre
Più cauti i sindacati autonomi Sap (Polizia di Stato), Sappe (Polizia Penitenziaria), Sapaf (Corpo Forestale) e Conapo (Vigili del Fuoco), riuniti nella Consulta Sicurezza, che accusano oggi Alfano di aver «detto tutto e niente». Gli autonomi, spiega una nota, rimarranno quindi «guardinghi e soprattutto mobilitati», mantendo un presidio permanente a piazza Montecitorio. La nota ribadisce poi la richiesta al premier di un convocazione urgente per trovare una soluzioine, e coferma per il 23 settembre l'astensione dal lavoro per tre ore in tutti gli uffici di polizia, penitenziaria, forestale e vigili del fuoco. A seguire, il 24, anche una manifestazione di protesta in piazza S. Apostoli a Roma.

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