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Questo articolo è stato pubblicato il 14 settembre 2014 alle ore 08:11.
L'ultima modifica è del 14 settembre 2014 alle ore 19:10.
Un metodo che potrebbe funzionare per l'Italia: gli interessi sul nostro debito pubblico viaggiano sugli 84 miliardi l'anno. Le riforme verrebbero implementate più velocemente sotto un programma Efsf/Esm.
Il premier Renzi ha detto di essere a favore delle riforme e si presenta più pro-riforme rispetto ad altri recenti leader politici italiani. Il risultato che ha ottenuto alle elezioni europee è stato impressionante e questo dimostra che l'elettorato italiano sostiene la sua politica pro-riforme. Renzi si è dato 1.000 giorni per implementare le riforme strutturali e penso che questo sia il modo giusto per farlo: le riforme non possono essere fatte tutte allo stesso tempo, e tutte subito. In passato l'Italia non ha realizzato tutte le riforme necessarie e questo si è riflesso in un rallentamento della crescita della produttività. Renzi sta affrontando il problema con un programma. Ora è cruciale che ai suoi annunci seguano azioni concrete. L'implementazione è la chiave ora.
Più che un programma di governo, funziona trovarsi sotto il programma dell'Esm.
L'Italia non ha mai perso l'accesso al mercato. La perdita dell'accesso al mercato o il rischio di esserne tagliati fuori hanno spinto i governi degli Stati assistiti a chiedere il nostro intervento. L'Italia ha un'economia ricca, è il terzo Pil nell'eurozona. Non ha bisogno di entrare in un programma.
Neanche per ristrutturare il debito come la Grecia e spalmare bassi interessi su 30 anni o più? C'è un grande dibattito su questo in Italia ora.
La situazione in Italia non può essere paragonata a quella della Grecia. L'Italia non ha gli stessi problemi. Ci tengo a sottolineare questo punto: l'Italia non deve ristrutturare il debito pubblico, non ne ha bisogno. Il servizio del debito l'Italia lo fa con la crescita. Il dibattito è puramente accademico. Ma sono d'accordo che occorrano più investimenti: il piano Juncker da 300 miliardi va in questa direzione. Gli Stati devono implementare le riforme per attrarre investimenti privati. Abbiamo bisogno di più partenariato pubblico-privato. La Bei potrebbe essere in grado di fare di più, il budget comunitario può essere usato in maniera migliore a supporto degli investimenti.
Ma Esm ed Efsf non potrebbero mettere a disposizione per la crescita i loro 500 miliardi non ancora utilizzati?
L'Esm è un meccanismo anticrisi. E si attiva in situazioni di crisi. Al momento i suoi interventi non sono richiesti, la crisi sta volgendo al termine. Ma la storia ci insegna che le crisi arrivano. E ne arriveranno. L'Esm è come l'Fmi, abbiamo denaro in eccesso non utilizzato. Serviamo anche a rassicurare i mercati che c'è una soluzione pronta quando arriva la crisi.
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