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Dal lavoro alla giustizia. Le riforme che l'Europa ci chiede e a che punto siamo in Italia

Può sembrare un dialogo difficile, a volte fra sordi, ma così non è. Le riforme più volte evocate, ormai pretese, dai vertici Ue sono state scritte nero su bianco nella Raccomandazione del Consiglio Europeo sul programma nazionale di riforma 2014, approvato il 2 giugno scorso. Ecco gli obiettivi indicati e lo stato dell'arte

3. Le riforme che ci chiede l'Europa / Giustizia civile

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La raccomandazione
Bruxelles a giugno chiedeva di monitorare tempestivamente gli effetti delle riforme adottate per aumentare, urgenza fra le urgenze, proprio l'efficienza della giustizia civile, «con l'obiettivo di garantirne l'efficacia, e attuare interventi complementari». Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha promesso più volte il dimezzamento della durata dell processo civile. E lo scorso 3 settembre il ministro Orlando ha incassato un primo via libera europeo. «Si tratta di una riforma - ha detto il commissario Martine Reicherts - frutto di buon senso e molto coraggiosa. Semplificazione, procedure di arbitrato e maggiore informatizzazione sono gli aspetti che apprezziamo. E' stato l'approccio adottato da altri stati europei e ha dato risultati positivi».

Che cosa è stato fatto
Il decreto legge, subito operativo, di riforma del processo civile (Dl 132/2014) è stato pubblicato venerdì 12 settembre in Gazzetta Ufficiale, a distanza di due settimane esatte dal suo via libera in Consiglio dei ministri. L'obiettivo del provvedimento è ridurre un arretrato di oltre 5 milioni di procedimenti con forme stragiudiziali che evitino di portare la causa di fronte al giudice. Previsto il maggiore ricorso all'arbitrato e alla negoziazione assistita. Gli altri tasselli della riforma della giustizia sono contenuti in sei ddl (con molte deleghe), che dovranno essere approvati dal Parlamento per poter entrare in vigore. Le materie sono delicate. E riguardano: le intercettazioni (con il rispetto della privacy delle persone non indagate), il ripristino del falso in bilancio, l'istituzione del tribunale della famiglia, il potenziamento del tribunale delle imprese, una stretta sulla responsabilità civile dei magistrati, il congelamento della prescrizione, il debutto del reato di autoriciclaggio e la reintroduzione del reato di falso in bilancio.

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