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Questo articolo è stato pubblicato il 17 settembre 2014 alle ore 17:52.
L'ultima modifica è del 17 settembre 2014 alle ore 19:11.

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«Quale imprenditore investirebbe in un paese dove il presidente ha causato un fallimento bancario con le proprie mani?», ha scritto ieri Sezgin Tanrikulu, parlamentare del Chp, sul suo account Twitter.

L'amministratore delegato di Asya Bank, Ahmet Beyaz, ha detto a Samanyolu Haber Tv, ieri in tarda serata, che nessuna spiegazione soddisfacente è stata data per la sospensione dalle negoziazioni il mese scorso. La banca è stata oggetto di «revisioni contabili molto intense» e ha superato «ogni test che si potesse immaginare». Beyaz ha poi detto che la maggior parte del milione di clienti della banca non ha prestato attenzione a quello che lui chiama «le bugie e ricatti dei politici». Ma fino a quando?

Bank Asya ha lamentato in un comunicato del 27 agosto di essere di fronte a una «campagna di diffamazione sistematica» nei media della nazione. I depositi presso la banca si sono ridotti del 25% a 13,6 miliardi di lire nel secondo trimestre rispetto allo stesso periodo nel 2013. Bank Asya si è lamentata di essere oggetto di una campagna di stampa negativa e che gli è stato impedito di vendere 140 milioni di lire di bond islamici da parte del regolatore.

Per William Jackson, analista di Capital Economics di Londra, le azioni contro Asya «riflettono un deterioramento del clima economico nel corso degli ultimi anni» in Turchia che potrebbero scoraggiare gli investimenti stranieri, ha detto al telefono da Londra a Bloomberg. Mentre il rapporto Npl, i non performing loans presso le banche turche è del 2,8 per cento, i debiti in sofferenza sono cresciuti al ritmo più rapido dal settembre 2012, secondo i dati compilati da Bloomberg. Fitch Ratings ha detto all'inizio di questo mese che il recente incremento dei debiti esteri delle banche turche per 164 miliardi dollari entro la fine di giugno, pari al 38% del debito estero totale del paese, lascia le banche vulnerabili».

«In genere quando si ottiene tale prestito massiccio, si vede un aumento dei crediti non performing - ha detto Jackson - Non abbiamo visto niente di tutto ciò finora in Turchia, ma ci sono segnali di pericolo evidenti». Allarme eccessivo? Possibile, ma i mercati dopo l'ultimo outlook dell'Ocse e il tapering della Fed sono molto volatili in questo momento soprattutto verso i mercati emergenti.

La scorsa settimana il ministro delle Finanze Mehmet Simsek ha detto che la credibilità del settore bancario turco è importante e sarà protetta, posizione sostenuta dal vice primo ministro Ali Babacan che ha adombrato un possibile intervento statale di sostegno, posizione tuttavia contraddetta da Yigit Bulut, esperto economico di Erdogan. Bulut ha detto che il governo non ha alcun interesse ad acquisire una banca con un elevato rapporto di crediti non performing, commento che ha danneggiato il prezzo delle azioni della banca Asya.

In una dichiarazione alla Borsa di Istanbul, ieri Bank Asya ha detto che deve affrontare una «campagna di linciaggio economico», ma che continua a soddisfare le sue responsabilità e ha pagato tutti i clienti in tempo e in pieno. La querelle continua sul Bosforo.

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