Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 17 settembre 2014 alle ore 19:47.
L'ultima modifica è del 17 settembre 2014 alle ore 22:16.

My24

È terminato, dopo un'ora e 45 minuti, l'incontro a palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. All'incontro, iniziato poco dopo le 17 hanno partecipato anche Gianni Letta e Denis Verdini per Forza Italia, ed il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini. In precedenza il premier aveva avuto un faccia a faccia con il ministro dell'Economia Padoan. Il summit Renzi-Berlusconi era atteso da giorni e la notizia del suo inserimento in agenda oggi era stata anticipata dal Sole 24 Ore di ieri. L'incontro è servito per fare il punto su diversi temi: dalle riforme costituzionali alla legge elettorale (sulla quale è stata decisa una «accelerazione») allo stallo sulla scelta dei candidati di Consulta e Csm. Su quest'ultimo punto, però, non è venuta dal vertice l'indicazione di nomi alternativi.

Guerini: da Renzi-Cav ok ad accelerazione su legge elettorale
Secondo quanto riferito dal vice segretario Pd Lorenzo Guerini, Renzi e Berlusconi hanno concordato sulla necessità di «un'accelerazione del percorso della legge elettorale e della sua calendarizzazione». È stato anche ribadito l'orizzonte di legislatura indicato anche ieri dal premier Renzi davanti alle Camere. A chi gli chiedeva se nel faccia a faccia si fosse parlato di voto anticipato il vicesegretario Pd ha infatti risposto: «assolutamente no».

Le tecnicalità sulla legge elettorale Silvio Berlusconi le ha lascia come sempre a Verdini, ma di fatto ci sarebbe stata la certificazione di un'apertura a modifiche come l'abbassamento al 4% della soglia minima e l'innalzamento al 40% di quella necessaria per ottenere il premio di maggioranza. Modifiche che sono anche segnali agli altri partiti del centrodestra con cui si sta dialogando in vista di uan futura alleanza elettorale.

Pd: candidati Consulta restano quelli decisi da gruppi
Guerini ha spiegato anche che nell'incontro «non si è parlato di Consulta e di Csm se non nei termini in cui si è espresso il capo dello Stato». E ha aggiunto che sui nomi per la Consulta «si sono già pronunciati i gruppi parlamentari e a quel pronunciamento noi rimaniamo». Una dichiarazione in linea con quanto riferito da fonti parlamentari Pd, secondo le quali l'incontro Renzi-Berlusconi non avrebbe portato a nuovi nomi per la Consulta. E il patto Pd-FI per portare alla Corte Costituzionale Luciano Violante e Donato Bruno tiene, malgrado la nuova fumata nera di questa sera.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi