Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 17 settembre 2014 alle ore 16:45.
L'ultima modifica è del 17 settembre 2014 alle ore 16:49.

My24

NAPOLI - Il rilancio di Meridiana per uscire dalla crisi parte da Napoli. A pochi giorni dall'annuncio dei 1600 esuberi tra piloti, assistenti di volo, personale di terra e maintenance, la compagnia dell'Aga Khan annuncia la sua strategia per arginare la concorrenza dei vettori low cost, sfruttando anche gli interstizi che saranno lasciati liberi da Alitalia dopo l'alleanza con Etihad. Napoli diventa uno scalo strategico insieme ad Olbia e a partire dalla stagione invernale avrà 4 aeromobili Boeing 737 basati a Capodichino per coprire le 17 destinazioni nazionali e internazionali con l'obiettivo di puntare a un milione di passeggeri l'anno, con un incremento del 50% dopo i 200 mila trasportati nel periodo estivo. «Meridiana sta implementando un radicale piano di ristrutturazione su più fronti - ha detto nel corso di una conferenza stampa Andrea Andorno, chief commercial officer di Meridiana -. L'investimento dell'hub di Napoli conferma il rilancio della compagnia sui mercati di interesse strategico». Sugli esuberi, Andorno ha specificato che questi «sono propedeutici ad una nuova competitività sul mercato europeo e ci consentiranno di essere concorrenziali con altre compagnie europee».

Certo non poteva cadere in un momento peggiore per la compagnia l'annuncio della strategia per battere la concorrenza dei vettori low cost («noi rimaniamo una compagnia tradizionale non maltrattiamo i passeggeri», ha commentato Andorno), ma le aggressive tariffe per volare su Linate, Verona, Catania, Torino, Venezia e Cagliari puntano a fare diventare Napoli l'hub del Mediterranneo.

Il ritiro di Alitalia da alcune rotte domestiche, rafforza il ruolo di fideraggio delle compagnie domestiche per i vettori internazionali interessati a raccogliere passeggeri per le destinazioni estere. Meridiana, che da Napoli volerà a Londra-Gatwick, Mosca, Kiev oltre a Madrid, Atene e Sharm El Sheikh, ha avviato su alcuni voli la collaborazione con British Airways e Iberia: «In futuro non escludiamo di rafforzare questa alleanza», ha aggiunto il manager. Nessuna trattiva in corso, invece, con il vettore del Qatar come ventilato nei giorni scorsi.

Meridiana, con 4 milioni di passeggeri si colloca come secondo vettore nazionale dopo Alitalia che alla luce dell'accordo con Etihad «è sempre più lontana dal nostro modello perché per noi la lotta alla concorrenza si fa con altri soggetti». L'hub di Napoli è escluso dal piano degli esuberi (561 a Malpensa, 213 Verona, 608 Olbia, 188 Cagliari e 64 in altre sedi) quasi tutti in cassa integrazione dal 2011.

Con la ristrutturazione annunciata, i dipendenti di Meridiana resteranno circa 950, secondo quanto previsto dal piano industriale a cui sta lavorando l'ad Roberto Scaramella arrivato in Meridiana dal 2013. Una situazione difficile quella del vettore controllato al 100% dal fondo Akfed dell'Aga Khan che in sette anni ha iniettato nella compagnia circa 600 milioni di euro: la crisi del mercato, la concorrenza dei vettori low cost e la difficoltà di individuare una strategia significativa sono stati fatali. Meridiana negli anni si è fusa con Eurlofly e con Air Italy ma i risultati non sono arrivati. Nel piano industriale è incluso il fondamentale rinnovo della flotta con una ventina di Boeing 737 che andranno a sostituire gli attuali 27 aerei tra cui una decina di Md80 ormai obsoleti, azzerare le perdite già ridotte a circa 95 milioni dai 180 milioni del 2013 e arrivare al break even operativo entro il 2015 con l'auspicio di rivedere l'utile l'anno successivo. Una sfida non facile per una compagnia che finora è dipesa dal sostegno del suo azionista.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi