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Questo articolo è stato pubblicato il 17 settembre 2014 alle ore 13:37.
L'ultima modifica è del 17 settembre 2014 alle ore 18:17.

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Parlamento in stallo su nomine Corte costitzuonale e Csm, Quirinale sugli scudi. Dopo l'ennesimo giro a vuoto, ieri, del Parlamento in seduta comune, fermo da giorni sui nomi da spedire a palzzo della Consulta e a palazzo dei Marescialli, il capo dello Stato ricorda che il meccanismo dei «quorum elevati» per gli incarichi di rilevanza costituzionale, implicano «tassativamente convergenze sulle candidature e piena condivisione nell'espressione dei voti tra forze politiche diverse, di maggioranza e di minoranza». Cosa che finora non è avvenuta, sollevando «gravi interrogativi» sulla classe politica. Quanto agli «infelici precedenti» di impasse, nulla tolgono alla gravità della situazione.

Immotivate preclusioni paralizzano il sistema di garanzia dei quorum
Nella sua dichiarazione, pubblicata oggi dalla Presidenza della Repubblica, Giorgio Napolitano richiama quindi il meccanismo dei quorum qualificati per l'elezione delle cariche istituzionali (3/5 degli elettori per i giudici costituzionali, 3/5 dei votanti per i consiglieri del Csm). E mette in guardia dal prevalere di «immotivate preclusioni» da parte «di qualunque forza politica», o di singoli eletti. Se alla fine prevalessero imporsi «nei confronti di candidature di altre forze politiche» o si facesse largo «la settaria pretesa di considerare idonei solo i candidati delle propria parte», allora, incalza il capo dello Stato, «il meccanismo si paralizza e lo stesso istituto di garanzia rappresentato dal sistema dei quorum qualificati si logora e può essere messo in discussione».

Parlamentari incoerenti su innalzamento quorum e mancata convergenza
In un passaggio, Napolitano prende poi spunto dalla mancata convergenza dei parlamentari per evidenziare la loro incoerenza sul fronte delle riforme costituzionali. Da un lato, la richiesta , sollevata da molti nella «recente discussione in Senato sul superamento del bicameralismo paritario», «di un elevamento dei quorum previsti dalla Costituzione del 1948 per l'elezione da parte dei parlamentari a determinati incarichi di rilevanza costituzionale». Quorum, rileva Napolitano, peraltro «già accresciuto dopo l'adozione - nel 1993 e nel 2005 - di leggi elettorali maggioritaria e in vista dell'adozione di una nuova (per il momento approvata solo in prima lettura dalla Camera) anch'essa maggioritaria». Dall'altro, il succedersi nell'ultimo mese e mezzo di votazioni a vuoto, che denota il rifiuto convergere su nomi condivisi imposti dal sistema dei quorum qualificati.

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