Effetto sanzioni: per la Russia son dolori (e anche per il nostro export)
Stati Uniti e Ue hanno introdotto le prime sanzioni contro la Russia a metà marzo in risposta all'annessione della Crimea. Che impatto hanno le sanzioni sull'economia russa e, di riflesso, sull'export italiano?
4. Effetto sanzioni / «Campioni nazionali» a corto di fondi

Rosneft, il colosso del petrolio, ha chiesto la bellezza di 1.500 miliardi di rubli (30 miliardi di euro), le Ferrovie di Stato 530 miliardi per coprire l'alta velocità Mosca-Kazan. Vnesheconombank, la banca di Stato responsabile per lo sviluppo, ha bisogno di ricapitalizzarsi con 50-60 miliardi di rubli l'anno e altri 100 li chiede la banca che segue l'agricoltura, Rosselkhozbank. La lista è lunghissima: ora che i mercati americani ed europei dei capitali hanno chiuso la porta, tutti bussano a quella dello Stato. Ma il budget russo avrà abbastanza risorse per sostenere tutti? Al momento sì, se però si mettono gli occhi sui fondi sovrani voluti proprio da Kudrin per garantire le pensioni di 40 milioni di russi e la sostenibilità dei conti pubblici nel futuro. Il National Wealth Fund e il Reserve Fund, alimentati dai guadagni di gas e petrolio, contano oggi su 173,1 miliardi di dollari, l'8,2% del Pil russo. E nei giorni scorsi il ministro delle Finanze, Anton Siluanov, ha annunciato la creazione di un fondo anti-crisi, a sostegno delle compagnie sotto sanzione, e creato con i rubli destinati finora al fondo pensioni e invalidità. «Avrà dimensioni significative», ha commentato il ministro.
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