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Questo articolo è stato pubblicato il 19 settembre 2014 alle ore 15:43.
L'ultima modifica è del 19 settembre 2014 alle ore 18:55.
Martedì 23 settembre sarà autunno. E per Matteo Renzi fin dal primo giorno la nuova stagione sarà tempestosa. Perché subito, appena cominceranno a cadere le foglie, il premier potrà misurare successi e insuccessi dopo le mille promesse per i mille giorni che s'è dato per «cambiare verso» all'Italia. E che fatiche quelle d'autunno per il premier. Che avrà almeno otto sfide da affrontare, tra quelle già in Parlamento e le altre in arrivo.
Ognuna con avversari diversi, perfino nel «suo» Pd. Eccole: Jobs act, delega per rivoltare la Pa, decreti su giustizia civile veloce e sblocca Italia, tutti già all'esame di Camera e Senato. Così come la riforma istituzionale e la legge elettorale. Ma da metà ottobre toccherà alla legge di stabilità 2015 con tanto di spending review incorporata. Per non dire della riforma della scuola e dei sei Ddl sulla giustizia scomparsi dall'orizzonte.
Nuvoloni parlamentari e Pd spaccato
Non è forse un caso che fin dal primo giorno d'autunno si addenseranno per il Governo tutti i nuvoloni parlamentari da sgomberare. Intanto ci sara la votazione n. 14 a Parlamento riunito dei giudici per la Consulta e per il Csm, pacchetto che s'è dimostrato parecchio indigesto in casa dem e che intanto blocca da due settimane i lavori parlamentari. Mentre al Senato dovrebbe esordire in aula quel Jobs act a tutele crescenti che pure ha spaccato il Pd. Doppia corsa, doppia insidia. Anche perché tra Montecitorio e palazzo Madama riprenderanno, o in alcuni cominceranno ex novo la navigazione, altre leggi (da fare) che non sarà certo una passeggiata far approvare e portare in stampa sulla Gazzetta Ufficiale. Tutte leggi che ancora riposano nelle commissioni.
Tutte le sfide
E allora, eccole le leggi da fare. Il Ddl delega per la riforma della pubblica amministrazione, nell'agenda dei lavori della commissione Affari costituzionali del Senato. Poi i due decreti legge approdati in Parlamento a ben due settimane dal varo in Consiglio dei ministri: lo "sblocca Italia" parte in commissione alla Camera tra pochi giorni, quello sulla giustizia civile ha invece appena iniziato il suo cammino al Senato. E ancora le due partite politiche incrociate che restano un puzzle: l'addio al Senato e al bicameralismo perfetto (in commissione alla Camera), e la misteriosa legge elettorale (in commissione al Senato) che però non dovrebbe ripartire prima di altri dieci giorni. Sempreché poi trovi voti a sufficienza.
Lo zoo della politica
Autunno agitato, insomma, per il premier. Mentre l'Europa preme e non sembra aver voglia di fare sconti. Mentre la Bce ci incalza e il Fmi sollecita (anche) sforbiciate alle pensioni. Con la spending che incalza e non solletica neppure gli alleati" al Governo e tormenta il Pd. E i sindacati pronti alle barricate. Chissà che lo zoo del vocabolario politico non s'allarghi ancora dopo i gufi, i canguri, i falchi e le colombe, la pitonessa e il giaguaro. Toccherà alla formica o alla cicala?
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