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Questo articolo è stato pubblicato il 20 settembre 2014 alle ore 08:12.

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L'effetto Scozia sui mercati c'è stato, ma non è durato per tutta la giornata. Dopo una mattinata euforica, Borse, valute e obbligazioni si sono mosse in ordine sparso. La vittoria del «no» con il 55% dei voti (su una platea di 4 milioni) alla consultazione popolare scozzese - che ribadisce dopo 307 anni la permanenza dello Scozia del Regno Unito - ha spinto in rialzo la sterlina che ha toccato un massimo intraday di due anni nei confronti dell'euro a quota 78,51 pence. Ha continuato a marciare il dollaro: il dollar index (un'indice che misura il valore del dollaro in relazione a un paniere di sei valute straniere dove il rapporto con l'euro ha il valore ponderato più alto) è salito ai massimi degli ultimi quattro anni. L'euro è scivolato a 1,283 dollari rispetto a 1,292 della sera precedente e secondo molti analisti nelle prossime sedute potrebbe testare al ribasso la soglia di 1,275 dollari. Sui mercati azionari invece l'effetto Scozia ha avvantaggiato principalmente, complice il fuso orario, la Borsa di Tokio (che ha chiuso a +1,6%) e dato energia alle piazze azionarie europee, ma solo per metà giornata. In seguito l'entusiamo sull'equity europeo si è ridimensionato dopo la notizia annunciata dall'Eliseo che sono iniziati i primi bombardamenti in Iraq contro l'Isis da parte di caccia francesi. Sono inoltre circolate voci su un possibile downgrade della Francia, ma a tarda sera Moody's ha annunciato il mantenimento del rating francese a Aa1 (con outlook negativo), allo stesso livello di quello del Regno Unito (outlook stabile). In più, ad aumentare la volatilità sono state anche le scadenze tecniche di premi, futures e opzioni in quello che viene chiamato dagli operatori «venerdì delle tre streghe» (il terzo venerdì del mese che cade a marzo, giugno, settembre e dicembre). Piazza Affari, condizionata dalla cattiva performance dei titoli bancari, ha chiuso con la maglia nera (Ftse Mib a -0,74%) una giornata ad alta volatilità in cui era arrivata a guadagnare un punto percentuale. Nel ribasso generalizzato dei titoli finanziari ha fatto eccezione Banca Mps (+0,28%) sospinta in alto dall'attesa per l'ingresso dei rappresentanti di Fintech e Btg Pactual nel cda, dopo le dimissioni formali di due consiglieri. Telecom Italia ha chiuso in ribasso dell'1,3% nel giorno dell'annuncio del cambio della guardia nella compagine azionaria della società: entro giugno 2015 Vivendi rileverà il 5,7% delle azioni da Telefonica e l'8,3% dei diritti di voto. Fuori dal paniere principale vendite su Cattolica Assicurazioni (-6,75%) sull'annuncio di un aumento di capitale da mezzo miliardo di euro destinato alla crescita del gruppo.
Tra gli altri listini europei, Parigi ha chiuso in leggero calo (-0,08%), Francoforte pressoché invariata. Londra ha guadagnato lo 0,27% trascinata da Royal bank of Scotland (+2,8%) che può così scongiurare l'ipotesi di un trasferimento nella City dopo l'esito del referendum (come inizialmente aveva minacciato in caso di vittoria del «sì»).
Effetti consistenti del referendum scozzese si sono visti anche sul mercato dei bond dell'Eurozona. Sono tornati gli acquisti sui Bonos spagnoli, tra i governativi più penalizzati nelle ultime sedute in seguito ai timori che l'eventuale secessione scozzese dal Regno Unito avrebbe potuto creare un effetto contagio sulla Catalogna (dove peraltro è ancora previsto un referendum il 9 novembre sullo sganciamento da Madrid). Il rendimento del Bonos decennale spagnolo è sceso in una seduta di 7 punti base, al 2,20% dal 2,27%, lo spread con il Bund si è ridotto a quota 115 (rispetto ai 118 della vigilia). Sono tornati gli acquisti anche sui BTp con i tassi del decennale che sono arretrati di 6 punti base (dal 2,43% al 2,37%). Lo spread con i rispettivi Bund tedeschi è arretrato a 132 punti. Più tardi, Wall Street al piccolo trotto ha rosicchiato nuovi record festeggiando l'arrivo di Alibaba. Il prezzo delle azioni del gigante cinese del commercio online, fissato a 68 dollari in fase di collocamento, ha subito sfiorato 100 dollari, e ha chiuso a quasi 94 dollari, conferendo alla società un valore di mercato di oltre 230 miliardi di dollari.
@vitolops
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