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Questo articolo è stato pubblicato il 22 settembre 2014 alle ore 11:08.
L'ultima modifica è del 22 settembre 2014 alle ore 17:45.

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«Non è una corsa, non è che dobbiamo arrivare primi. Dobbiamo arrivare al risultato. Se i gruppi parlamentari dicono che hanno bisogno di più tempo sarebbe poco oculato da parte mia non prendere atto di questo». Domani alle 12 le Camere torneranno a votare i giudici della Consulta e consiglieri del Csm, e la presidente della Camera, Laura Boldrini, difende la decisione di far slittare a domani le votazioni dopo l'ultima fumata nera di giovedì scorso. I parlamentari M5S scrivono ai due candidati in corsa per la Corte costituzionale, Luciano Violante (Pd) e Donato Bruno (Fi), invitatai a fare «un passo indietro», analogo a quello compiuto da Antonio Catricalà.

Le Camere «non stanno perdendo tempo»
«Io - spiega Boldrini ai microfoni di Sky Tg24 - ho preso atto che i gruppi hanno bisogno di riflettere e dunque mi auguro che domani si possa arrivare ad una conclusione». Ma sia chiaro «che stiamo svolgendo una funzione prevista dalla Costituzione, non stiamo perdendo tempo». La chiusura della Camera dal venerdì al martedì, conclude, è una decisione che deriva da una «richiesta esplicita di tutti i gruppi».

Cicchitto (Ncd): credibilità in crisi, Parlamento a rischio scioglimento
Alla vigilia del voto, Fabrizio Cicchitto, tra i leader di Ncd, mette in guardia dal rischio di autolesionismo «Coloro che in Fi e nel Pd, per le ragioni più varie, ma nessuna politicamente seria, stanno mettendo in atto questo gioco al massacro». Franchi tiratori e quanti in generale rallenta l'elezione dei giudici «riducono a zero la credibilità del Parlamento di cui fanno parte» e quindi «anche la credibilità di se stessi. Essi non si rendono conto - conclude - che un Parlamento ridotto in queste condizioni può essere sciolto da un momento all'altro». Più ottimista il capogruppo Fi alla Camera, Renato Brunetta, che nel pomeriggio si augura una fumata bianca per il 14° scrutinio di domani, rispondendo «Assolutamente sì» alla domanda se ci sono le condizioni per il via liberra dei parlamentari al icket Violante-Bruno

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