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Questo articolo è stato pubblicato il 23 settembre 2014 alle ore 20:32.
L'ultima modifica è del 24 settembre 2014 alle ore 08:04.

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(Afp)(Afp)

In Vaticano è stato arrestato l'ex nunzio Jozef Wesolowski, sotto inchiesta per pedofilia. L'arresto, reso noto dal Tg di Enrico Mentana su La 7, è stato subito dopo confermato da una dichiarazione del direttore della sala stampa vaticana. Padre Lombardi ha sottolineato che l'ex nunzio è ai domiciliari in Vaticano e che l'iniziativa «assunta dagli organi giudiziari dello Stato è conseguente alla volontà espressa del Papa, affinché un caso così grave e delicato venga affrontato senza ritardi, con il giusto e necessario rigore, con assunzione piena di responsabilità da parte delle istituzioni che fanno capo alla Santa Sede».

«Oggi il Promotore di Giustizia del Tribunale di prima istanza dello Stato della Città del Vaticano - è scritto nella dichiarazione di padre Lombardi - ha convocato l'ex nunzio Mons. Wesolowski, a carico del quale aveva avviato un'indagine penale. Al prelato - già condannato in prima istanza dalla Congregazione della Dottrina della Fede alla riduzione allo stato laicale al termine di un processo amministrativo penale canonico - sono stati notificati i capi di imputazione del procedimento penale avviato a suo carico per gravi fatti di abuso a danni di minori avvenuti nella Repubblica Dominicana. La gravità degli addebiti ha indotto l'Ufficio inquirente a disporre un provvedimento restrittivo che, alla luce della situazione sanitaria dell'imputato, comprovata dalla documentazione medica, consiste negli arresti domiciliari, con le correlate limitazioni, in locali all'interno dello Stato della Città del Vaticano».

L'inchiesta per presunti casi di pedofilia a carico dell'ex arcivescovo polacco, Josef Wesolowski, era partita dalla Repubblica dominicana dove era stato a lungo Nunzio apostolico. La documentazione era stata trasmessa alla magistratura polacca. Da qui, le richieste della procura di Varsavia al Vaticano. Wesolowski, 66 anni, polacco, alle spalle una lunga carriera diplomatica, era nunzio a Santo Domingo dal gennaio 2008. Papa Francesco lo aveva richiamato a Roma nell'agosto 2013 in seguito proprio alle accuse di abusi su minori emerse a Santo Domingo. In Vaticano è stato quindi sottoposto prima al giudizio canonico, il cui primo grado si è concluso a giugno di quest'anno con la riduzione allo stato laicale. Contro questa decisione aveva fatto appello, oggi l'arresto.

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