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Questo articolo è stato pubblicato il 23 settembre 2014 alle ore 16:56.

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(Afp)(Afp)

La sanità sarà al centro del programma laburista perché è al centro del futuro della nazione: con queste parole oggi il leader Ed Miliband ha annunciato al Congresso del partito il suo progetto di investire nel servizio sanitario nazionale (Nhs) per mantenerlo efficiente e gratuito. Miliband, all'ultimo Congresso prima delle elezioni del 2015 che spera di vincere, intende finanziare gli investimenti nell'Nhs con due nuove tasse: un'imposta sulle case di lusso, oltre i due milioni di sterline, e una tassa sugli utili delle aziende produttrici di tabacco.

La tassa sugli immobili dovrebbe raccogliere 1,7 miliardi di sterline, grazie all'aumento dei prezzi delle case negli ultimi anni, mentre non ci sono ancora dettagli sull'imposta sul tabacco, che sicuramente provocherà una reazione negativa da parte delle aziende che si ritengono già tassate a sufficienza. Un miliardo di sterline inoltre verrà recuperato da un giro di vite sull'elusione fiscale, ha promesso Miliband. Secondo i sondaggi di opinione il futuro dell'Nhs è una delle preoccupazioni principali per gli elettori britannici dopo anni di ristrutturazione e tagli da parte del Governo guidato dai conservatori. Il timore è che il servizio sanitario nazionale universale e gratuito, che avrà un deficit di 2 miliardi di sterline nel 2015, sia gradualmente privatizzato e diventi a pagamento. Il partito laburista ritiene che sia giusto che le aziende produttrici di tabacco contribuiscano direttamente all'Nhs a causa del legame tra il fumo e il cancro. Il costo delle malattie dovuto al fumo per la sanità britannica è stimato tra i 2,7 e i 5,2 miliardi di sterline all'anno.

La promessa di proteggere e potenziare l'Nhs è stata la parte più applaudita del discorso del leader laburista. Grandi consensi in sala anche per la sua promessa di «dare una voce ai giovani», estendendo il voto anche ai sedicenni e diciassettenni. La legge per ora prevede che in Gran Bretagna solo i maggiorenni che hanno compiuto 18 anni possano votare, anche se nel referendum scozzese della settimana scorsa è stato concesso anche ai 16enni e 17enni di esprimere la loro opinione.
Il leader laburista ha annunciato un programma «per i prossimi dieci anni, non solo la prossima legislatura» che intende dimostrare che il partito è in grado di governare la Gran Bretagna e ha una visione di lungo termine. Sei gli obiettivi principali del manifesto Labour: fare in modo che tutte le famiglie britanniche, non solo «una minuscola élite di ricchi», possano trarre beneficio dalla ripresa economica in atto; creare corsi di formazone e apprendistato per un numero di ragazzi equivalente al numero di giovani che vanno all'università per dare un futuro anche a chi non vuole o non può continuare gli studi; raddoppiare da 200 a 400mila all'anno il numero di persone in grado di acquistare una prima casa; dimezzare il numero di persone che ricevono il salario minimo, da 5 a 2,5 milioni; creare un milione di nuovi posti di lavoro "verdi" e high-tech; ristrutturare e migliorare il servizio sanitario nazionale puntando soprattutto sulla prevenzione.

«Molti inglesi non credono più nella politica, molti scozzesi volevano lasciare la Gran Bretagna perché convinti di non avere niente da perdere - ha detto Miliband - il nostro compito è di far tornare la fiducia della gente nel futuro, trasformando il modo in cui questo Paese viene gestito, introducendo una nuova etica in politica. Dobbiamo voltare pagina, ma insieme possiamo costruire un futuro migliore». Il leader laburista ha criticato il premier David Cameron perché «continua ad assecondare gli estremisti di Ukip» che vogliono un'uscita immediata dall'Unione europea e ha sottolineato che il «il futuro migliore per la Gran Bretagna è all'interno della Ue».

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