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Questo articolo è stato pubblicato il 23 settembre 2014 alle ore 18:52.
L'ultima modifica è del 23 settembre 2014 alle ore 19:06.
L'accordo sul climate change cui si sta lavorando per il summit di Parigi del 2015 «dovrà essere vincolante». Questa è la posizione dell'Italia, espressa dal presidente del Consiglio Matteo Renzi nel suo intervento al Climate summit in corso alle Nazioni Unite. «Quella dei cambiamenti climatici è la sfida del nostro tempo, lo dice la scienza, non c'è tempo da perdere: la politica deve fare la sua parte», ha sottolineato il premier. «I nostri figli - ha detto Renzi - attendono che a Parigi l'accordo sia vincolante, e che i posti di lavoro della green economy siano veri». Per questo, ha assicurato il premier, «l'Italia è pronta a contribuire con una dotazione significativa al fondo verde delle Nazioni Unite».
Dall'economia verde milioni di nuovi green jobs
«La scienza ce lo dice chiaramente: non c'è tempo da perdere. Dobbiamo ridurre le emissioni di gas serra e limitare l'incremento di temperatura», ha detto il premier Matteo Renzi nel suo intervento al summit Onu sui cambiamenti climatici. «Combattere i mutamenti climatici è anche una chiave per una nuova economia a misura d'uomo che contrasta la crisi economica. Possiamo darci obiettivi più ambiziosi. Dall'economia verde verranno milioni di nuovi green jobs che abbiamo il dovere di costruire assieme».Renzi ha poi sottolineato «l'importante lavoro della Ue con l'obiettivo di arrivare ai goal 2020 ma anche, entro il 2030, a un -40% di emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990 ed entro il 2050 a una riduzione di 80-90% rispetto ai livelli del 1990».
Nel 2014 il 45% dell'energia prodotta in Italia arriva da rinnovabili
Il premier ha infine ricordato l'impegno «nei numeri» dell'Italia: «Nel 2014 il 45% dell'energia prodotta in Italia arrivava da fonti rinnovabili, e le imprese che investono di più sono quelle nell'area verde e innovazione».
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