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Questo articolo è stato pubblicato il 24 settembre 2014 alle ore 06:37.

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ROMA
Con un'improvvisa accelerazione Raffaele Bonanni ieri ha annunciato che lascerà la guida della Cisl, a distanza di otto anni dalla sua elezione a segretario generale. Il suo posto con ogni probabilità sarà occupato dall'attuale segretario generale aggiunto, Annamaria Furlan, che all'ultimo congresso ottenne il 99% dei consensi.
«Non è una decisione presa all'improvviso – ha spiegato lo stesso Bonanni –. Avevo già indicato Furlan come mio successore. Quando si fa così vuol dire che il tempo per il segretario generale è scaduto. Era assolutamente necessario un segno di rinnovamento». L'avvicendamento era atteso per l'inizio del prossimo anno, considerando che Bonanni (65 anni) era stato riletto dal XVII congresso a giugno 2013 per la terza volta alla guida della Cisl (una modifica del regolamento aveva alzato l'età del suo pensionamento a 66 anni, recependo le novità della riforma Fornero), ma aveva comunque in animo di non completare il terzo mandato, ed aveva convocato per questa sera alle 19 una riunione della segreteria confederale, alla presenza dei segretari dei regionali e delle categorie. Nella riunione odierna, quindi, verrà ufficializzato l'annuncio e sarà convocato il consiglio generale per gli inizi di ottobre, al quale Bonanni si presenterà da dimissionario insieme a tutta la segreteria confederale. All'ordine del giorno del consiglio generale di ottobre sarà posta l'elezione della nuova segreteria, nel frattempo con Bonanni dimissionario, la reggenza della Cisl sarà affidata alla Furlan in qualità di segretario generale aggiunto.
Bonanni ieri si è detto convinto che la Cisl «andrà avanti sulla stessa linea, con un rinnovamento che ritenevo necessario in un momento di grande cambiamento politico e anche sociale». I suoi collaboratori spiegano che sull'accelerazione del cambio della guardia ha pesato anche il monito lanciato ai sindacati dal capo dello Stato, Giorgio Napolitano, affinché si rendano protagonisti del cambiamento. Ma Bonanni era amareggiato anche dalla fuga di notizie sulla sua scelta di anticipare l'uscita di scena (la notizia della convocazione della riunione odierna era stata riportata dal sito Dagospia). Oltre ad un "effetto Napolitano" è probabile che sulla sua scelta abbia anche influito un "effetto Renzi". Bonanni probabilmente è rimasto deluso dall'atteggiamento del premier Renzi nei confronti del sindacato, dalla mancanza di interlocuzione, nonostante i ripetuti tentativi del segretario della Cisl di smarcarsi da posizioni radicali per accreditarsi come interlocutore responsabile e credibile (mentre il presidente del consiglio ha scelto come unico interlocutore il leader della Fiom, Maurizio Landini). Linea che Bonanni ha confermato nei giorni scorsi anche sul Ddl delega Jobs Act quando, a differenza del «secco no» della Cgil alla cancellazione dell'articolo 18, il numero uno della Cisl ha cercato di percorrere la via negoziale con il governo, proponendo uno scambio: «Trattiamo sul contratto a tutele crescenti se saranno eliminate le finte partite Iva e le false collaborazioni». Ma anche in questo caso Bonanni ancora non ha ottenuto risposta dal governo. «Il mio messaggio è di ricercare la responsabilità e le strade che uniscono – ha ripetuto ieri –. L'Italia non può continuare a dividersi su tutto. La divisione crea povertà culturale e politica».
Nella confederazione con oltre 4,3 milioni di iscritti Bonanni ha avviato la riforma organizzativa con un taglio delle unioni territoriali passate da 116 ad una sessantina, avviando i percorsi di unificazione delle categorie: a regime si passerà da 20 a 7, nell'ambito della spending review interna.
Ieri ha liquidato con un «mi guarderò intorno» la domanda su cosa farà in futuro, «la mia casa resta la Cisl» ha detto ai suoi collaboratori, mentre si parla di un suo impegno nel volontariato. Qualcuno, tuttavia, fa notare che il commissario straordinario dell'Inps, Vittorio Conti, scade il 30 settembre, e che quella casella potrebbe essere occupata in futuro proprio dal leader della Cisl.
Quanto al successore, Annamaria Furlan, è un'ex lavoratrice delle Poste, nel 1980 è stata eletta delegata del sindacato cislino dei lavoratori postali a Genova, ricoprendo poi l'incarico di segretaria provinciale e regionale, fino ad entrare nel 2002 nella segretaria confederale dove si occupa di terziario, servizi, agroalimentare ed energia.
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IL CAMBIO AL VERTICE
Alla guida dal 2006
Raffale Bonanni , classe 1949, alla guida della Cisl dal 27 aprile del 2006 è al suo terzo mandato . Il regolamento dell'organizzazione sindacale prevede che il segretario generale resti in carica fino al 65esimo anno di età e Bonanni ha ottenuto una proroga che sarebbe scaduta fra sei mesi
La Cisl non cambia linea
In pole per la sucessione c'è Annamaria Furlan, 56 anni, segretario generale aggiunto. Oggi la formalizzazione delle dimissioni mentre la la nomina del nuovo segretario potrà arrivare entro la prima decade di ottobre. La linea della Cisl, comunque, assicura Bonanni, «non cambierà»

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