Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 27 settembre 2014 alle ore 10:46.
L'ultima modifica è del 27 settembre 2014 alle ore 15:14.

My24
Il presidente della Catalogna Artur Mas (Epa)Il presidente della Catalogna Artur Mas (Epa)

Il presidente della Catalogna Artur Mas ha firmato il decreto per indire un referendum sull’indipendenza dalla Spagna il 9 novembre prossimo. La decisione, attesa da giorni, rende ancora più duro il braccio di ferro con Madrid e con il premier Mariano Rajoy, che ha già promesso di ricorrere alla Corte costituzionale per bloccare la consultazione.

«Il referendum in Catalogna non si farà perché è incostituzionale». Così il vicepremier del governo di Madrid, Soraya Saenz de Santamaria. «Nessuno è al di sopra della volontà del popolo spagnolo», ha detto Santamaria.

La Catalogna, una delle regioni più ricche della Spagna, chiede da tempo più autonomia da Madrid e le sue ambizioni indipendentiste sono state rafforzate dal recente referendum in Scozia. A questo punto la palla passa alla Corte costituzionale, che dovrà pronunciarsi nelle prossime settimane. Se dovesse bocciare la consultazione, il governo di Barcellona dovrà decidere se proseguire comunque con il referendum, innescando però uno scontro istituzionale con i massimi organi dello Stato spagnolo.

Il premier Rajoy ha già convocato una riunione straordinaria del Governo per lunedì prossimo per formalizzare il suo ricorso all’Alta Corte contro la decisione del Governo catalano. L’appello del Governo avrà il risultato immediato di sospendere la convocazione del referendum in attesa del pronunciamento dei giudici. La Costituzione spagnola non prevede la possibilità per una Regione di separarsi dallo Stato nazionale: può essere modificata ma solo con maggioranze qualificate che si trovano solo a Barcellona, non certo nel Parlamento spagnolo di Madrid.

Il decreto di convocazione del referendum chiama i catalani a «decidere del proprio futuro» il 9 novembre attraverso una nsultazione in cui i partecipanti al voto dovranno rispondere a due quesiti: «Vuole che la Catalogna sia uno stato?» e in caso di risposta affermativa «Vuole che questo stato sia indipendente?». Il movimento a favore dell'indipendenza è cresciuto negli ultimi anni nella regione anche se la percentuale di catalani a favore della secessione ancora varia molto, oscillando tra il 35 ed il 55 per cento. Tutte le inchieste mostrano però che la maggioranza dei catalani vuole potersi esprimere sul proprio futuro.

La trasmissione di Radio 24 dedicata alla Catalogna


Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi