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Questo articolo è stato pubblicato il 27 settembre 2014 alle ore 16:48.
L'ultima modifica è del 27 settembre 2014 alle ore 20:23.

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Tovaglioli alla finestra del ristorante prescelto per l'addio al celibato, “Da Ivo” vicino alla Fenice; tendone anti paparazzi all'esterno dell'hotel dove si terrà il ricevimento, l'Aman (sette stelle); interdizione al transito pedonale nel tratto della Riva del Carbon da Calle Cavalli a Calle del Carbon, compresa Calle Corner Piscopia o Loredan «dalle ore 12 alle ore 14 o fino a cessate esigenze, del 29/9/2014», causa matrimonio di George Clooney, come recita l'ordinanza comunale 727 del 25 settembre.

La città è sostanzialmente tagliata fuori dall'evento mondano dell'anno: in laguna sono arrivati Matt Damon ed Ellen Barkin, la modella Cindy Crawford, la Vogue editor Anna Wintour; attesa per Brad Pitt e Angelina Jolie, Sandra Bullock and il cantante degli U2 Bono. Sabato sera la festa all'hotel Aman a coronamento dei festeggiamenti per le nozze che si terranno lunedì a Ca' Farsetti, sede del Comune di Venezia lungo il canal Grande, officiate con rito civile dall'ex sindaco di Roma Walter Veltroni.

Gli alberghi interessati sono «blindati da rigorosi contratti di riservatezza – spiega il direttore Ava (Associazione veneziana albergatori) Claudio Scarpa – e l'indotto di questo genere di eventi non è quantificabile. Sappiamo però che quello di Clooney è solo uno dei cinque matrimoni vip in programma a Venezia in questi giorni, con una ricaduta di immagine strepitosa per la città dal punto di vista internazionale».

Nel 2011 l'isola di San Clemente era stata scelta dal magnate indiano del ferro Pramod Agarwal per le nozze della figlia Vinita e del suo promesso sposo Muquit, arrivato su cavallo bianco; il tutto per una spesa di 20 milioni di euro, inclusa l'esibizione di Shakira. «Da allora l'isola era stata molto richiesta, perché matrimoni di un certo livello hanno un effetto di trascinamento da parte di altri cittadini stranieri», osserva Scarpa. Tanto che su un vero e proprio cluster dei matrimoni, oltre che sui congressi – sostiene Scarpa – la città dovrebbe puntare di più: sul sito del Comune c'è già una pagina dedicata, «Hai sempre sognato un matrimonio a Venezia... perché non realizzarlo? Puoi effettuare il pagamento anche online».

Per avere diritto alle tariffe online – nel caso di cittadini non europei, fuori orario di servizio in giorni prefestivi, 2.300 euro (2.760 senza prenotazione) – la richiesta di riservare la data del matrimonio deve arrivare almeno sette giorni prima della data stabilita e tramite il form presente su www.weddinginvenice.org. Nei giorni festivi si va da 3.500 a 4.200 euro, con la possibilità di servizi aggiuntivi quali la celebrazione in Sala Consiglio a Ca' Loredan (2mila euro) o in Sala cuoi d'oro a Ca' Vendramin (5mila). E per circa 300 euro c'è anche l'interprete.

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