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Questo articolo è stato pubblicato il 28 settembre 2014 alle ore 14:35.
L'ultima modifica è del 29 settembre 2014 alle ore 08:47.

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Primarie PD, Bersani vota a Piacenza (Ansa)Primarie PD, Bersani vota a Piacenza (Ansa)

Stefano Bonaccini, segretario regionale uscente del Pd, sarà il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione: nelle primarie che si sono tenute ieri ha battuto con il 60,93% l’avversario Roberto Balzani, ex sindaco di Forlì. Una vittoria netta, la sua, “oscurata” però dalla bassa affluenza: gli elettori sono stati appena 58.119, decisamente pochi se si considera che in Emilia Romagna alle primarie nazionali hanno votato circa 400mila persone e che, nella regione, gli iscritti al Partito democratico sono 75mila.

Moltissimi gli appelli alla partecipazione
Moltissimi gli appelli alla partecipazione lanciati da tutti i livelli del Pd, dagli eletti locali fino ai parlamentari, passando per i ministri del Governo Renzi. Il timore era che le vicende giudiziarie che hanno caratterizzato questa consultazione potessero scoraggiare la partecipazione della base. Sarà un flop, era stato detto, sotto i 200mila elettori. E qui siamo ben al di sotto. Per cercare di correre ai ripari nel pomeriggio era stato inviato un sms a tutti gli iscritti di Modena e Bologna per ricordare che c'erano le primarie e che si poteva votare fino alle 20.

Le dimissioni di Errani
La competizione democratica è stata scandita dalle notizie provenienti dalla Procura e dalle aule di Tribunale. Innanzitutto il voto anticipato dovuto alle dimissioni di Vasco Errani che ha lasciato l'incarico pro tempore, a seguito della condanna, per falso ideologico, emessa in secondo grado dalla Corte d'Appello di Bologna, nell'ambito dell'inchiesta bis sul caso “Terremerse”. Un pronunciamento, giunto a sorpresa dopo l'assoluzione in primo grado, contro il quale Errani ha già annunciato ricorso in Cassazione, e che ha accelerato i tempi del rinnovo delle cariche in Viale Aldo Moro.

L’inchiesta spese pazze in Regione
Archiviati i 15 anni di governo Errani, a settembre, a soli due mesi dal voto, è stata la volta degli sviluppi dell'inchiesta sulle cosiddete “spese pazze” in Regione, con l'iscrizione nel registro degli indagati di Bonaccini e dello sfidante della prima ora Matteo Richetti che ha preferito ritirarsi dalla gara, adducendo però «ragioni personali» e legate «all'unità del partito». Se sulla posizione di Richetti (il cui legale ha già presentato istanza di archiviazione) sono ancora in corso accertamenti da parte dei Pm di Bologna, per Bonaccini le nuvole di un eventuale processo sono di fatto state spazzate via dall'istanza di archiviazione inoltrata giovedì scorso al Gip dagli stessi inquirenti che avevano ipotizzato, a suo carico, il reato di peculato per circa 4 mila euro di spese, rimborsate da Viale Aldo Moro. Procede dunque più leggera la corsa di Bonaccini che per partecipare alle primarie ha deciso di autosospendersi dalla carica di segretario regionale.

Almeno due euro per votare
Per votare ieri bisognava presentarsi al seggio con un documento d'identità, registrarsi nell'Albo degli elettori del centrosinistra e versare almeno 2 euro. Ogni elettore ha ricevuto una scheda di voto con i nominativi dei candidati a presidente della Regione Emilia-Romagna. Per votare bastava un unico segno in uno dei riquadri che contiene il nome del candidato a presidente. Non ha votato Romano Prodi, elettore eccellente, costretto in ospedale da una bronchite.

Una birretta per Bersani
«Crozza ci ha detto di offrirti una birretta». Dopo aver votato per le primarie regionali del Pd, nella sede dell'ex circoscrizione 2, a Piacenza, l'ex segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha ricevuto e apprezzato ieri mattina lo scherzoso dono dell'assessore comunale allo Sport, Giorgio Cisini, all'interno del seggio: una birra, come nella parodia che il comico Crozza ha proposto anche pochi giorni fa dell'ex leader del Partito Democratico.

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