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Jobs act, tutti i distinguo nel Pd sull'articolo 18

Matteo Renzi ha proposto in direzione Pd il superamento dell'articolo 18, lasciando però la “tutela reale” del reintegro per i licenziamenti illegittimi di carattere «discriminatorio e disciplinare». Per quelli economici resterà solo l'indennizzo monetario. Per la minoranza Pd, disponibile a una sospensione temporanea dell'articolo 18 nei nuovi contratti a tutele crescenti, è necessaria successivamente, l'opzione reintegro in tutti i casi di licenziamento senza giusta causa (anche per motivi economici). In posizione di “cerniera” i “giovani turchi” guidati dal presidente Pd Matteo Orfini,. Ecco tutte le principali posizioni emerse nella direzione Pd

7. Jobs act/Civati: Renzi dice cose di destra

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Pippo Civati (Ansa)

Attacca a testa bassa Pippo Civati per il quale Renzi «dice cose di destra, non compatibili con la Costituzione», come quando afferma ad esempio «che sui diritti non si deve esprimere un giudice». Per Civati «non c'e' nessun problema con il contratto unico a tutele crescente» proposto da Tito Boeri. Ma serve «un contratto a tutele crescenti davvero unico e non aggirabile in mille modi».

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