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Questo articolo è stato pubblicato il 01 ottobre 2014 alle ore 10:41.
L'ultima modifica è del 01 ottobre 2014 alle ore 10:44.

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TOKYO - Oggi il Giappone celebra il cinquantesimo compleanno dello Shinkansen, il treno veloce che il 1 ottobre 1964 fece la sua prima corsa tra Tokyo e Osaka inaugurando l'era dell'alta velocità ferroviaria e presentando al mondo un Paese in forte rilancio in occasione dello Olimpiadi di Tokyo: occasione di orgoglio per una nazione che ora attende l'erede dello Shinkansen, la linea Maglev che farà segnare nuovi record (con velocità oltre i 500 chilometri orari) ma che – con un certo rammarico nazionale - non potrà essere pronta per le Olimpiadi che torneranno nella capitale giapponese nel 2020 (il tratto da Tokyo a Nagoya dovrebbe diventare operativo nel 2027 e il prolungamento verso Osaka nel 2045).

Lo Shinkansen di oggi non ha più i record di velocità né di estensione della rete, ma rappresenta un benchmark globale in termini di sicurezza e puntualità. Anche per motivi di sicurezza, la velocità operativa massima non va oltre i 320 chilometri orari. Rispetto alle 4 ore dei viaggi iniziali, il tempo di percorrenza tra Tokyo e Osaka oggi si à ridotto a 2 ore e 25 minuti per il “Nozomi” (comprese le fermate a Shinagawa, Shin-Yokohama, Nagoya e Kyoto). Un record di velocità è quello della pulizia dei treni, che avviene in 7 minuti per consentire ai convogli di ripartire in senso opposto entro 16 minuti dall'arrivo ai terminal di Tokyo o Osaka.

Secondo la Central Japan Railways, il ritardo medio giornaliero sulla linea Tokaido (che resta la più trafficata del mondo, con 323 treni e una media di quasi 400mila passeggeri al giorno, con un massimo di 13 convogli all'ora che lo fanno somigliare a una metropolitana interurbana) non supera gli 0,6 minuti. Da una, le linee Shinkansen sono diventate otto per un totale di 1.144 corse giornaliere. E si stanno espandendo ancora, dal profondo sud, all'ovest fino all'Hokkaido.

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