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Questo articolo è stato pubblicato il 01 ottobre 2014 alle ore 16:20.

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In uno sport come il rugby, che si fa (giustamente) forte delle proprie tradizioni, anche l'Italia ne ha una di cui vantarsi: un campionato che compie 85 anni, cosa che nei Paesi anglosassoni, che pure sono la culla della pallaovale, neppure si sognano.
Cambiano i tempi, i migliori italiani giocano il Guinness Pro 12 nel Benetton Treviso e nelle Zebre (con sede a Parma) oppure sono stati ingaggiati da club stranieri (quest'anno l'ondata migratoria, da qualche tempo assopita, è stata particolarmente intensa). Ma il campionato resiste, nella formula dell'Eccellenza a 10 squadre con gironi di andata e ritorno e play-off conclusivi tra le prime quattro, e in questo fine settimana propone la sua prima giornata. In campo sabato L'Aquila-Cammi Calvisano (vale a dire la gloriosa società abruzzese, neopromossa, e i campioni d'Italia), Fiamme Oro Roma-Estra I Cavalieri Prato, Viadana-Lazio. E domenica torna la bella iniziativa del Rugby Day veneto con due derby (Marchiol Mogliano-Lafert San Donà e Femi Cz Rovigo-Petrarca Padona) giocati in rapida successione sul terreno rodigino del Battaglini, uno dei punti di riferimento storici del movimento nazionale.

Alla presentazione avvenuta oggi a Milano, Gianluca Barca - direttore della rivista AllRugby e speaker dell'incontro - ha fatto notare alcune indicazioni positive che emergono dalla vigilia del campionato: guardando alle rose dei 10 club si scopre che almeno la metà degli atleti è nata dal 1992 in avanti e che gli stranieri a tutti gli effetti (cioè non quelli “eleggibili” per la Nazionale) sono in tutto una ventina, a fronte dei numeri molto maggiori che si registravano in passato. Sarà anche un effetto della crisi, che non può certo non lasciare il segno nelle casse dei club e della federazione, ma in questo caso dovrebbe portare al doppio beneficio di sgombrare i campi da troppi mediocri rugbysti di Oltrefrontiera lasciando spazio e chance ai nostri giovani. Ed è “virtuoso” anche il fatto che una ventina di ragazzi siano passati dall'Eccellenza alle due franchigie di Treviso e di Parma. Una cinghia di trasmissione che sembra funzionare e che potrebbe proiettare alcuni dei “promossi” anche verso la Nazionale.

Detto che le favorite dovrebbero ancora essere le finaliste dello scorso anno (Calvisano e Rovigo, che nel 2013/2014 ha perso sia la finale scudetto sia quella del Trofeo di Eccellenza, una sorta di Coppa Italia, vinta dalle Fiamme Oro), bisogna aggiungere che il tutto si inquadra in un momento non felice per quanto riguarda i risultati ottenuti in campo internazionale. Se la Nazionale - attesa dai tre test match interni di novembre (l'8 ad Ascoli con Samoa, il 15 a Genova con l'Argentina, il 22 a Padova con il Sudafrica) - ha perso 13 degli ultimi 14 incontri, le Zebre e il Benetton, sulla carta indebolito da un notevole numero di partenze verso l'estero, hanno cominciato in salita il Pro 12 e si trovano rispettivamente al penultimo e all'ultimo posto. Il bilancio complessivo delle prime quattro giornate è di sette sconifitte una vittoria (delle Zebre, vittoriose sabato a Parma 13-6 contro l'Ulster).

Negli ultimi due fine settimana di ottobre, poi, cominceranno le Coppe europee, che sono state riformate sotto l'egida dell'Epcr (European professional club rugby). Nella Champions Cup , con 20 squadre anziché 24, è sopravvissuto il solo Benetton, che si troverà nel girone del Racing Parigi, degli inglesi del Northampton e degli Ospreys gallesi. In Challenge Cup ci sono le Zebre (che se la vedranno con due francesi, Brive e Oyonnax, e una inglese, il Gloucester), mentre il Femi Cz Rovigo, che si è affermato in due valorose sfide con la selezione georgiana dei Tbilisi Caucasians, ha conquistato il diritto a partecipare alla competizione e ora se la vedrà con Cardiff, Grenoble e London Irish. Realisticamente, si può escludere il passaggio ai quarti dell'una o dell'altra italiana, mentre è possibile sperare in qualche vittoria isolata di Rovigo e, soprattutto, delle Zebre. Nel frattempo, Calvisano, Mogliano e Viadana prenderanno parte a una terza competizione continentale, organizzata da Europa Rugby (l'ex Fira), che vedrà anche la presenza dei Caucasians georgiani e poi di una formazione russa, una tedesca, una portoghese e una olandese. Come ha spiegato il presidente federale Alfredo Gavazzi, ci saranno due gironi da quattro con partite di sola andata, cui seguiranno, in semifinale, le sfide incrociate tra la prima e la seconda. Le due finaliste accederanno poi a una ulteriore fase in cui si giocheranno la chance di fare la Challenge Cup nella stagione 2015/2016.

Resta il fronte televisivo. Con DMax che, oltre al Sei Nazioni, manderà in onda anche le partite della Nazionale di novembre, il canale Nuvolari (224 del digitale terrestre), sorprendente new entry, che ha appena iniziato a trasmettere i match del Pro 12 e l'Eccellenza che, a partire dalla terza giornata, potrebbe tornare sulla Rai (bontà sua…). Tutto in chiaro, d'accordo, ma senza un filo logico che, sull'una o sull'altra emittente, colleghi i vari avvenimenti tra loro.

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