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Questo articolo è stato pubblicato il 02 ottobre 2014 alle ore 15:12.

La Corte di assise di Palermo ascolterà il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il 28 ottobre a partire dalle 10 al Quirinale come testimone nel processo sulla presunta trattativa Stato-mafia . Lo ha comunicato in aula, durante il processo sulla trattativa Stato mafia, la Corte di assise presieduta da Alfredo Montalto spiegando di avere ricevuto nella giornata di ieri, una «lettera con cui il presidente della Repubblica ha confermato la propria disponibilità alla testimonianza presso la sede in cui esercita le proprie funzioni».
La disponibilità del capo dello Stato
Il capo dello Stato dovrebbe riferire dei timori espressigli dal suo ex consigliere giuridico Loris D'Ambrosio, poi morto, su episodi accaduti tra il 1989 e il 1993 riconducibili, secondo i magistrati, proprio alla trattativa Stato-mafia. Il Capo dello Stato nello scorso novembre aveva inviato una lettera al Presidente della Corte nella quale diceva di non aver avuto «ragguagli» o «specificazioni» da D'Ambrosio riguardo ai quei timori e, pertanto, di non avere «da riferire alcuna conoscenza utile al processo». Ciononostante, il collegio
ha ritenuto di dover ugualmente raccogliere la testimonianza di Napolitano, che ha detto di non avere problemi a deporre.
Capimafia chiedono assistere deposizione Napolitano
E intanto i capimafia Totò Riina e Leoluca Bagarella, intervenendo in videoconferenza al processo sulla trattativa Stato-mafia, hanno espresso la volontà di partecipare, sempre in video-collegamento, all'udienza del 28 ottobre, fissata, al Quirinale, per la deposizione del Capo dello Stato Giorgio Napolitano. L'Avvocatura dello Stato si è opposta. La Corte si è riservata di decidere.
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