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Questo articolo è stato pubblicato il 06 ottobre 2014 alle ore 21:32.
L'ultima modifica è del 06 ottobre 2014 alle ore 22:47.

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Tfr, meccanismo facoltativo? È un’ipotesi
«È un'ipotesi», ha detto il premier Matteo Renzi rispondendo a Quinta colonna a chi gli domanda se si possa rendere facoltativo l'anticipo del Tfr. Sul tema, spiega, «gli italiani son divisi perché alcuni dicono 'meglio mettere quei soldi da parte perché se li ho li spendo'. Ma il Tfr così ce l'abbiamo solo noi» nell'ambito di uno Stato-mamma. «Una parte d'Italia non è d'accordo - ha detto Renzi - ma bisogna che non sia un problema per le piccole e medie imprese, per questo stiamo discutendo con le banche, io sono ottimista da questo punto di vista», ha sottolineato Renzi, «l'operazione si può fare». «Vorrei diventassimo come gli altri Paesi, dove al lavoratore si da di più e piano piano si riducono le tasse all'azienda», ha detto il premier Matteo Renzi, parlando dell'ipotesi di anticipo del Tfr.

Riforma Tasi: dal 2015 unica tassa nei Comuni
«Non da quest'anno perché quest'anno c'è la Tasi che è una scelta del passato, ma dal 2015 ci sarà un'unica tassa, secca, chiara» nei Comuni per case, strade, asili, giardini e servizi, ha annunciato il premier Matteo Renzi a Quinta colonna. «Il Comune deciderà quale» aliquota «mettere e sarà responsabile davanti ai cittadini». Poi «bisogna pagare le tasse in modo semplice. Il meccanismo deve essere chiaro», ha precisato. «La Tasi è una tassa che nasce anche soltanto come nome da tutte le discussioni del passato su Ici, Imu, Iuc, Tari, Tasi», ha ricordato Matteo Renzi. «Ce la siamo ritrovata e riguarda i Comuni». Ma dal 2015, spiega, «faremo un meccanismo per cui i Comuni è giusto abbiano la possibilità di una tassa locale di cui è responsabile il sindaco. Una sola tassa, non 47 mascherate».

Legge di stabilità: tifano tutti contro, ma noi li freghiamo
«Sulla legge di stabilità stanno tutti lì a tifare perché le cose vadano male ma noi li freghiamo», ha detto il premier Matteo Renzi a Quinta colonna.

Un anno in più per il pareggio di bilancio: non succede nulla
«La Germania dieci anni fa decise di non rispettare i vincoli perché doveva fare le riforme. Ora tocca a noi», ha detto il premier. «Non è che si fa l'Europa per far contenti i ragionieri, l'Europa non è solo vincoli. Bisogna essere flessibili e attenti ai conti. Noi rispettiamo il vincolo del 3%», ha sottolineato il presidente del Consiglio, ma «se ci mettiamo un anno in più per arrivare al pareggio di bilancio» non succede nulla. «La battaglia la dobbiamo vincere noi, bisogna che siamo un po' più flessibili. Questa battaglia non è solo per l'Italia è una battaglia giusta».

Spending review: le spese pubbliche saranno trasparenti
Poi la spending review. «La stiamo facendo, siamo un po' in ritardo, è colpa mia, ma bisogna rendere trasparente tutte le voci di spesa del pubblico. Per fare la spending review non c'è bisogno solo di commissari e ministri. Se un cittadino ha chiaro dove mette i soldi, magari su cosa significativa, questo cambia molto» nel pagamento delle imposte, ha detto il presidente del Consiglio.

Bisogna arrivare a due soli partiti
«Bisogna arrivare a due partiti: un centrodestra e un centrosinistra», ha sottolineato il premier. «Da noi siamo pieni di partiti. Ma non vorrei che il diritto di veto di questi piccoli partiti, sia più importante di quello del voto», ha osservato il premier.

Con Berlusconi parliamo di riforme costituzionali e legge elettorale
«Noi con Berlusconi parliamo di riforme costituzionali e legge elettorale», ha affermato il presidente del Consiglio scherzando con Paolo Del Debbio, se sia opportuno incontrare il leader di Fi sul futuro professionale del conduttore. E Renzi lancia un appello ironico: «Presidente, metta una buona parola per Del Debbio».

Riprendere lo spirito dei nonni
«Occorre riprendere lo spirito dei nonni che hanno vissuto situazioni ben peggiori, come la guerra», ha detto Matteo Renzi. «I nonni, anche arrabbiati, hanno ricostruito un paese. Non buttiamo via le occasioni, bisogna rimboccarsi le maniche e non lamentarsi soltanto», ha detto il presidente del Consiglio.

Renzi, cosa chiederò ai sindacati
«Io voglio chiedere ai sindacati se son davvero convinti che il problema è di un altro o se sono d'accordo che anche loro devono dare una mano. Vorrei che i sindacati dessero una mano», ha detto il premier Matteo Renzi. «Se siamo arrivati a questo punto in Italia, la colpa è dei politici, ma c'è una responsabilità diffusa di tanta gente, anche dei sindacati», ha sottolineato Renzi. “Se c'è un ragazzo della mia età che non si iscrive ai sindacati, è perché hanno perso un po' di rapporto con il territorio», ha detto il premier.

I criminali colpevoli devono pagare fino alla fine
Chi commette un reato e viene condannato deve «restare dentro», ha detto il presidente del consiglio, «Se guardo le statistiche vedo che la situazione è un po' meglio del passato, ma chi subisce le conseguenze non si preoccupa delle statistiche. Noi dobbiamo far sì che quelli che becchiamo quando vengono condannati poi restano dentro». Poi ha aggiunto: «Quando un cittadino vede ripassare per la stessa strada anche uno scippatore l'impressione è che poi non ci sia più certezza del diritto. La giustizia deve garantire che chi è colpevole paga fino alla fine».

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