Fin dove può arrivare il superdollaro? Conviene puntare sui Treasury?

Secondo Neil Mellor, strategist a Bank of New York Mellon a Londra «il dollaro ha infranto diversi livelli di lungo termine, quindi ha spazio per guadagnare altro terreno prima di incontrare una resistenza». L'analista indica alla Reuters una previsione di un tasso euro/dollaro a 1,20 nell'arco di anno, ma aggiunge che il cambio potrebbe arrivare a questa soglia in tempi decisamente più brevi. Mellor non è l'unico analista a pensarla così. « Nel breve termine, la speculazione sul fatto che la Bce possa adottare un quantitative easing (espandere la base monetaria acquistando anche titoli di Stato dell'Eurozona) farà deprimere l'euro.Vediamo euro/dollaro a 1,24 in 3 mesi e a 1,20 per la fine del prossimo anno», ipotizzano gli analisti di Nordea.

Rispetto alla quotazione attuale di 1,254 dollari un apprezzamento del dollaro a 1,2 equivarrebbe a un +5% per investitore europeo, per effetto della variazione del cambio.

«Le politiche estremamente espansive di Draghi hanno dato il “la” ad un fortissimo movimento di acquisto di dollari spinto da due driver principali: una vera e propria divergenza si scenari macroeconomici con le principali economie di riferimento e aspettative sui tassi US in rialzo già l'anno prossimo contro politiche monetarie ancora espansive - indica Andrea Accarisi, responsabile del Desk Forex di Banca Akros -. Questa forza è stata generalizzata contro tutte le currency, usd/jpy ha toccato 110.00, gbp/usd 1.5950, eur/usd 1.2500, portando ad un sensibile rimbalzo delle volatilità che stazionavano ai minimi dal 2007 e sembra che il trend in questione a meno di eventi esterni eclatanti possa perdurare nel medio termine individuando come target verosimili per il prossimo anno 1.2000/1.1500 per l'eur/usd, 120.00/125.00 per usd/jpy».