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A Milano cambiano le regole per costruire: collaudo statico per gli edifici over 50 e stretta anti-degrado

Approvato il nuovo regolamento, che entrerà in vigore con la pubblicazione sul Burl, il Bollettino ufficiale della Regione Lombardia. Ecco le principali novità (per esempio: bagno cieco anche in 60 metri quadri)

5. A Milano cambiano le regole per costruire / Uso pubblico dopo 5 anni di abbandono

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Uno degli articoli più contestati del nuovo regolamento edilizio è quello che Aree ed edifici dismessi, inedificati e in disuso (art. 12). Per rendere efficace la lotta al degrado, grazie al nuovo testo, il Comune d'ora in poi può intervenire in via sostitutiva per eseguire interventi di ripristino e messa in sicurezza di aree o edifici abbandonati da oltre 5 anni e potrà attribuire a tali beni un uso pubblico.

A tutti i proprietari di 161 immobili (e aree) mappate e censite dal Comune sono state inviate delle lettere . Secondo il nuovo regolamento edilizio, «l'amministrazione comunale, una volta accertato lo stato di abbandono, di degrado urbano, di incuria e di dismissione delle aree e/o degli edifici, diffida i soggetti di cui al precedente comma ad eseguire interventi di ripristino, pulizia e messa in sicurezza delle aree, nonché di recupero degli edifici sotto i profili edilizio, funzionale e ambientale».

Entro 60 giorni dalla notificazione della diffida, che molti dei proprietari hanno già ricevuto, «i proprietari o i titolari di diritti su detti immobili - come si legge nel regolamento edilizio - devono presentare progetto preliminare per l'esecuzione degli interventi edilizi, per la sistemazione e la manutenzione, o per la riconversione funzionale degli stessi in conformità alle previsioni del Piano di Governo del Territorio, allegando una relazione che espliciti le modalità e i tempi per l'esecuzione degli interventi di recupero urbano e di riqualificazione sociale e funzionale».

Decorso il termine di cui al precedente comma e «constatata l'inerzia dei proprietari o dei titolari di diritti su tali beni», il Comune può provvedere in via sostitutiva all'esecuzione di interventi di manutenzione e di pulizia degli immobili, nonché a mettere in sicurezza le aree. Le relative spese sostenute dovranno essere rimborsate dai proprietari o titolari di diritti su tali beni entro 30 giorni dalla richiesta e, in difetto, tali spese saranno riscosse coattivamente con la procedura prevista dalla normativa vigente.

Inoltre, in caso di inottemperanza agli ordini impartiti, è prevista una sanzione commisurata a 500 euro per mq. L'eseguità delle risorse pubbliche, però, impone di trovare delle alternative: il Comune non può farsi carico di tutti gli interventi di recupero non espletati dai proprietari. Sempre secondo l'art 11 del regolamento edilizio, «qualora il proprietario non intervenga, rendendo necessario l'intervento sostitutivo, l'amministrazione comunale provvede, altresì, ad attivare uno dei seguenti procedimenti: a) di attribuzione a tali beni di una destinazione pubblica, di interesse pubblico o generale, assumendo gli atti e gli strumenti previsti dalla legislazione nazionale e regionale vigente; b) di recupero delle aree non residenziali dismesse, ai sensi dell'art. 97 bis della Legge Regionale 11.3.2005 n. 12».

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