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Questo articolo è stato pubblicato il 07 ottobre 2014 alle ore 15:11.
L'ultima modifica è del 07 ottobre 2014 alle ore 19:31.

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Peggiorano le prospettive per l'economia italiana, che subirà una flessione dello 0,2% quest'anno, in un quadro meno roseo anche a livello internazionale. È quanto si legge nel World Economic Outlook, il rapporto sull'economia globale del Fondo monetario internazionale. Le stime per l’Italia sono state tagliate dello 0,5% rispetto allo scorso luglio.

Nel 2015 crescita solo dello 0,8%
Anche l'outlook per il 2015 è stato limato rispetto a tre mesi fa, con una crescita dell'economia prevista allo 0,8% (dall’1,1%). Il rapporto prevede inoltre un incremento dei prezzi al consumo nel 2014 limitato allo 0,1% e allo 0,5% nel 2015, in forte calo rispetto all'1,3% del 2013. La disoccupazione è vista in risalita quest'anno al 12,6% e in discesa nel 2015 al 12%, contro il 12,2% del 2013.

Eurozona, pericolo di stallo
L’Fmi è pessimista anche sulla zona euro. «C'è il rischio che la crescita dell'Eurozona
possa entrare in una fase di stallo e cadere in deflazione» il prossimo anno, ha detto il capo economista del Fondo, Olivier Blanchard, secondo il quale Eurolandia diventerebbe così «il maggior problema dell'economia mondiale». Le stime per l’area euro sono state tagliate dall’1,1 allo 0,8% per quest’anno e dall’1,5 all’1,3% per il 2015.

Crescita globale «debole e diseguale»
Il tutto in un quadro di crescita dell'economia mondiale che resta «debole» e «diseguale». Quest'anno, si legge nel Rapporto economico autunnale, l'incremento del Pil globale si fermerà al 3,3%, lo 0,1% in meno rispetto a luglio, mentre l'anno prossimo salirà del 3,8% contro il 4% stimato in estate. A fare da traino saranno gli Stati Uniti, il cui prodotto interno lordo è stato rivisto in rialzo dello 0,5% al 2,2% nel 2014 .

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