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Questo articolo è stato pubblicato il 07 ottobre 2014 alle ore 08:33.
L'ultima modifica è del 08 ottobre 2014 alle ore 08:48.

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In emendamento a ddl delega anche suggerimenti della minoranza Pd
Per mostrare la sua buona volontà e l’apertura alle richieste di modifiche sul Jobs act, Renzi ha comunque fatto chiarezza sulla linea del governo, annunciando anche che l’emendamento al ddl allo studio recepirà alcune modifiche chieste dalla minoranza Pd. Mentre sul reintegro per i licenziamenti disciplinari, per i quali «bisogna chiarire la fattispecie» bisognerà «attendere il decreto legislativo». L’emendamento del governo è pronto. « Appena torna indietro dalla Ragioneria lo avrete anche voi» ha detto ai cronisti il sottosegretario al Lavoro Teresa Bellanova.

Spazio anche a rappresentanza e contrattazione decentrata
Nell'emendamento anche la regolazione della rappresentanza sindacale e la contrattazione aziendale. «Sono emendamenti - ha spiegato Renzi - condivisibili, che mi sono stati suggeriti dal mio partito, in particolare dalla parte che non sta con me». Il premier ha poi fissato al 27 ottobre la data del prossimo incontro con i sindacati per parlare della legge di stabilità.

Vertice Ue sul lavoro: «Spero ci saranno passi in avanti»
Parlando con i giornalisti, Renzi ha poi accennato al vertice dei leader Ue sul lavoro di domani. «Penso, spero e credo che l'Europa faccia la sua parte, spero che domani si faccia un passo avanti» sulle misure per l’occupazione, ha spiegato. «Noi siamo in Europa, chiedere a Junker un piano per la crescita, quello dei 300 miliardi, in cambio del nostro sì è stata un'operazione politica. Ora spero che tutti gli strumenti di finanziamento per la crescita pensati e proposti da Padoan si possano discutere».

Sindacati corresponsabili della crisi in atto
«Non voglio dividere il sindacato, il sindacato fa il sindacato. In questa crisi però vi sono responsabilità anche di chi rappresenta il mondo del lavoro». Nel corso dell’incontro, il premier non ha risparmiato critiche alle scelte dei sindacati, ma ha anche segnalato alcuni «sorprendenti punti di intesa» sull’impostazione di fondo del governo che Renzi definisce «innovativa»: soldi agli ammortizzatori sociali, aiuto al ceto medio e centralità della questione lavoro.

Camusso (Cgil): giudizio non cambia, il 25 ottobre in piazza
L’apertura di Renzi non ha però smosso i sindacati. Al termine della riunione, la Cgil ha confermato il «totale dissenso sull'intervento sull'articolo 18 e sul demansionamento dei lavoratori». «Come Cgil - ha spiegato Susanna Camusso - troviamo tutte le conferme della necessità della manifestazione del 25 ottobre» e di proseguire nella mobilitazione. «Il governo ci ascolta ma poi decide unilateralmente», ha aggiunto Camusso, che ha smentito l’apertura di una stagione di concertazione «o di contrattazione sulle materie del lavoro».

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