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Questo articolo è stato pubblicato il 07 ottobre 2014 alle ore 06:38.

Parlando di calcoli politici, quindi, avrebbe più senso andare al voto nel 2018 ma il vero punto interrogativo è: funzionerà la "cinghia di trasmissione" tra Governo e Parlamento? «Per quanto Renzi goda ancora di una grande popolarità – il Governo meno – il livello di aspettative che ha suscitato è elevatissimo e dunque ha bisogno di fatti, di risultati. Da giocatore di poker quale lui è, sta giocando una mano rischiosissima: da un lato ha bisogno di risultati in economia, dall'altro rischia di rimanere bloccato dai suoi gruppi parlamentari. Qui è il dilemma». Un dilemma che potrebbe sciogliersi proprio con il Jobs act: con il voto di fiducia e l'opposizione di una parte del Pd, la strada delle urne anticipate diventerebbe obbligata. O quasi. Conteranno i dati economici, Bruxelles e il sentimento dei mercati ma Renzi rischierebbe di trasformare quel partito "pigliatutto" in un premier che "perde tutto".
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