Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 08 ottobre 2014 alle ore 09:30.
L'ultima modifica è del 09 ottobre 2014 alle ore 10:45.

My24

Minoranza Pd, sì a fiducia. Tocci si dimette
La minoranza Pd ha annunciato voto favorevole alla riforma, ma ha anche presentato un proprio documento sul Jobs Act firmato da 27 senatori e 9 deputati, membri della direzione del partito, che secondo la proponente Cecilia Guerra ha lo scopo di «migliorare ulteriormente» il provvedimento. Ma il dissenso resta. Walter Tocci ha deciso di dimettersi da senatore dopo aver votato la fiducia. «Il grande rottamatore - aveva detto ieri nella sua dichiarazione di voto - porta a compimento il programma dei rottamati che lo hanno preceduto, sia quelli di destra che quelli di sinistra». A Montecitorio Gianni Cuperlo non depone l’ascia di guerra, giudica «un errore serio» la scelta di mettere la fiducia e già prefigura «un eccesso di delega» promettendo battaglia.

Governo vigile, ok entro stanotte
L’indicazione del Governo a sottosegretari e vertici dei gruppi parlamentari è comunque quella di tenere gli occhi aperti per evitare brutte sorprese. Anche perché la mancanza a ripetizione ieri del numero legale in Aula è stato un'avvisaglia non positiva. «Non temo agguati, ove vi fossero li affronteremo», ha tagliato corto comunque ieri Renzi. E oggi è evidente l’accelerazione per incassare l’ok alla fiducia negli orari prefissati (nella discussione del pomeriggio nessun esponente della maggioranza ha preso la parola), in modo da permettere a Renzi di incassare il risultato stanotte, dopo il vertice sul lavoro a Milano con i “big” dell'Unione europea.

Palazzo Chigi: fiducia riguarda anche l’articolo 18
Il tema dell’articolo 18 non è menzionato esplicitamente nel maxi-emendamento del Governo («Sull'articolo 18 faremo una norma di dettaglio in un decreto attuativo» ha confermato il sottosegretario al Lavoro Teresa Bellanova), ma fonti di Palazzo Chigi hanno sottolineato come il voto di fiducia odierna riguarda «evidentemente» l'articolo 18, sicché chi vota la fiducia «vota la fiducia al presidente del Consiglio e al Governo che sostengono la necessità di riformare l'intero mercato del lavoro, come esplicitato dalla delega».

Maxiemendamento, sgravi per le assuzioni a tempo indeterminato
Con il maxiemendamentosu cui l'Esecutivo ha posto la questione di fiducia - sostituendo tutto il Ddl con le deleghe in materia di ammortizzatori, politiche attive del lavoro, contratti e conciliazione tempi di vita e lavoro - l'impianto del disegno di legge non subirà grandi cambiamenti. Tra le novità gli sgravi per le assunzioni a tempo indeterminato: si punta, come ha annunciato Poletti, a promuovere il contratto a tempo indeterminato «come forma privilegiata di contratto di lavoro rendendolo più conveniente rispetto agli altri tipi di contratto in termini di oneri diretti e indiretti». Saranno poi recepite alcune istanze della minoranza del Pd. A partire dal demansionamento, per il quale ci sarà un rimando alla contrattazione collettiva, con un riferimento esplicito al mantenimento delle condizioni salariali . Il Governo si impegna a disboscare le forme contrattuali più precarie. Un'altra modifica riguarda i voucher per il lavoro accessorio e occasionale, con la conferma l'attuale limite economico di 5mila euro netti annui.

Novità su articolo 18 in decreto attuativo
Non è esplicitamente menzionato il tema dell'articolo 18, con la reintegra nel caso di licenziamenti disciplinari illegittimi annunciata da Renzi nel corso dell’ultima direzione Pd. Resta la formulazione votata dalla commissione lavoro del Senato che lascia grandi margini di manovra al governo, in sede di decreti delegati, limitandosi alla previsione generica di un nuovo contratto a tempo indeterminato con tutele crescenti in relazione all'anzianità di servizio. Tuttavia il premier aveva già spiegato ai sindacati, nell'incontro di ieri mattina, che verrà confermata la reintegra per i licenziamenti discriminatori (mai in discussione, essendo protetti dalla Costituzione) e per i licenziamenti disciplinari, previa individuazione delle fattispecie più gravi, che saranno “tipizzate”, con l'obiettivo di ridurre la discrezionalità dei giudici.

Shopping24

Dai nostri archivi