Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 10 ottobre 2014 alle ore 13:28.
L'ultima modifica è del 10 ottobre 2014 alle ore 23:14.

My24

Dopo il Jobs act, il Jobs act. Da incassare alla Camera e poi da tradurre in formule leggibili. E poi la giustizia civile e lo Sblocca Italia. E la delega per la riforma della Pa. E il binomio riforma costituzionale-legge elettorale. Ma anche gli ultimi annunci per fare un «fisco umano e semplice», una «buona scuola», ancora la giustizia con i magistrati e le intercettazioni a go-go nel mirino. Mentre alla Camera si aprono i giochi sul rientro dei capitali (l'autoriciclaggio), chissà se sul conflitto d'interessi si andrà avanti. Sarà un ottobre (e non solo) ancora di fuoco per Renzi e il suo Governo in Parlamento. Anche se il fronte delle Camere è l'avamposto al momento più evidente, ma forse non la preoccupazione più grande per l'ex sindaco.

I focolai della crisi
Sono infatti tanti altri i focolai da spegnere nel complicato autunno che attende il Governo. C'è la partita tutta interna al Pd con i dissidenti. C'è l'Europa che preme e il pericolo di una bocciatura dei conti col fantasma della troika che aleggia quanto i gufi spesso evocati dal premier ex sindaco. C'è una legge di Stabilità miliardaria da varare forse mercoledì 15 che rischia di aggiungere altra benzina al fuoco delle proteste. E c'è anche la legge annuale sulla concorrenza con la quale Renzi non mancherà di attaccare le vecchie abitudini italiche per portarsi ancora avanti con la rottamazione. Quindici sfide, a contarle tutte, almeno le principali, che fino a Natale trasformeranno il Parlamento in un Vietnam. Mentre con la crisi che si aggrava, la piazza s'ingrossa: oggi gli studenti di tutta Italia contro la #buonascuola, la Cgil che manifesta sabato 25. Non sarà un ottobre, e un autunno, qualsiasi per il Paese. E per il Governo.

Parlamento intasato
Il cammino delle “leggi da fare” in Parlamento anche la prossima settimana è intanto più o meno segnato. In una situazione di intasamento che non può non preoccupare Palazzo Chigi. Elezione dei due giudici costituzionali mancanti all'appello, permettendo. Intanto tocca a tre decreti: violenza negli stadi (Senato, in seconda lettura), giustizia civile (Senato, prima lettura) e “sblocca Italia” (Camera, prima lettura) attendono di passare dalle commissioni al voto delle due assemblee. Riforme costituzionali (Camera) e legge elettorale (Senato) vivacchiano silenti in commissione. Il Jobs act deve partire alla Camera dopo il sofferto ok del Senato. La delega per voltare la Pa, appena criticata dalla Corte dei conti, deve ancora passare dalle parole agli emendamenti. Sul rientro dei capitali, invece, questa potrebbe essere la settimana buona per il sì di Montecitorio. Ma di divorzio breve, per dire, nulla è dato sapere. Come della green economy. Di verde, politicamente parlando, per il momento c'è solo la speranza. Cioè le promesse.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi