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Questo articolo è stato pubblicato il 10 ottobre 2014 alle ore 17:07.
L'ultima modifica è del 10 ottobre 2014 alle ore 19:35.

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(Afp)(Afp)

Il numero di decessi provocato dal virus di Ebola, ha superato la soglia dei 4mila: dallo scoppio dell'epidemia all'8 ottobre, vi sono stati, afferma l’Organizzazione mondiale della sanità, 4.033 decessi su un totale di 8.399 casi di contagio confermati, probabili o sospetti in 7 Paesi (Guinea, Liberia, Nigeria, Senegal, Sierra Leone, Spagna e Usa). Quasi tutti i casi sono stati segnalati in Africa occidentale da Guinea, Liberia e Sierra Leone, con 4.024 decessi su un totale di 8.376 casi.

Intanto le istituzioni europee stanno considerando l’impiego di militari in Africa tra le possibili risposte alla diffusione del virus di Ebola. Secondo quanto filtrato a Bruxelles e confermato da fonti della Commissione, il servizio diplomatico Ue avrebbe inviato agli ambasciatori dei Paesi membri una nota non ufficiale. Nel documento si ipotizzerebbe un coordinamento per l’evacuazione dei pazienti europei dall’Africa e operazioni militari per ristabilire la sicurezza nella zona del focolaio.

Intanto, proprio oggi ha preso il via il ponte aereo dell’Unione europea con i Paesi dell’Africa occidentale colpiti dal virus. «Oggi è iniziato il ponte aereo per evacuare il personale medico verso la Ue e verso gli ospedali europei in grado di accoglierli», ha spiegato il portavoce del commissario Ue alla Salute, Tonio Borg. I voli collegheranno Amsterdam con Liberia, Guinea e Sierra Leone. Il Centro di coordinamento europeo per le emergenze faciliterà il trasporto aereo di generi di prima necessità verso i Paesi dell’Africa Occidentale colpiti dal virus. L’Ue, che finora ha stanziato 180 milioni di euro per aiutare il contrasto del contagio, finanzierà e coordinerà l'evacuazione, se necessaria, del personale internazionale.

Nelle zone colpite si incrementa il numero di soldati americani. Oggi sei aerei militari sono atterrati a Monrovia, in Liberia, nell’epicentro dell’epidemia di Ebola. Gli aerei hanno trasportato nella capitale del Paese africano altri 100 Marines, portando a circa 300 il numero delle truppe Usa sul territorio. L’esercito statunitense sta lavorando per costruire centri medici in Liberia e dovrebbe dislocare fino a 4.000 soldati per aiutare a risolvere la crisi e contenere la diffusione del virus. Nel frattempo, i leader dell’Africa occidentale hanno lanciato un nuovo appello alla comunità internazionale per fronteggiare quella che hanno definito “una tragedia imprevista nei tempi moderni”.

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