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Questo articolo è stato pubblicato il 10 ottobre 2014 alle ore 17:54.

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(Reuters)(Reuters)

Un accordo tra Argentina e Russia per offrire un'altra informazione, svincolata da quella dominante.

Il presidente russo Wladimir Putin e la presidenta argentina hanno annunciato lo sbarco in Argentina di Russia Today (Rt), la tv russa filo Cremlino che trasmette in lingua inglese, araba e spagnola. Sarà trasmessa “in chiaro”, ovviamente in spagnolo visibile senza pagare alcun abbonamento.

Uno dei canali più conosciuti in Argentina è Cnn en español, una tv pensata ad Atlanta, negli Stati Uniti, ma trasmessa in tutta l'America Latina. Il cui palinsesto è vincolato a quello dell'americana Cnn.

La collaborazione russo-argentina prefigura un'altra presenza forte nel settore televisivo. Forse non solo in Argentina. Buenos Aires potrebbe essere una piattaforma per poi sbarcare in altri Paesi sudamericani.

Il leader del Cremlino Putin ha mandato un messaggio forte ai telespettatori argentini: «La feroce guerra dei media è diventata una caratteristica chiave dell'epoca attuale. Per questo ci sono tentativi da parte di alcuni Paesi di rivendicare il monopolio della verità e di usarlo per i loro interessi. In queste condizioni le fonti alternative di informazione stanno diventando sempre più importanti e tra queste c'è la tv Rt, che non ha mai tentato di imporre aggressivamente il suo punto di vista sugli altri, è sempre stata aperta alla discussione. Offre alla sua audience accesso a un largo spettro di opinioni sulla politica, la vita sociale, la storia e la cultura, consentendo alla gente di trarre le proprie conclusioni su ogni evento».
Un intervento retorico e palesemente orientato a una captatio benevolentiae che non nasconde lo scontro mediatico tra Russia e Stati Uniti. Washington e Mosca si rimpallano l'accusa di utilizzare i canali tv come un potente strumento di propaganda politica.
Cristina Fernandez de Kirchner, nel salutare l'arrivo di Rt, ha condiviso l'importanza di «una comunicazione diretta tra i popoli, senza intermediari».

Infine un affondo della Kirchner che ha auspicato l'arrivo di «una democratizzazione dei neuroni». L'alternanza degli interventi, di Putin e Kirchner ha insistito sulla necessità di superare il monopolio della verità, in modo tale da offrire servizi giornalistici che non si appiattiscano su un'unica versione dei fatti.

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