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Questo articolo è stato pubblicato il 13 ottobre 2014 alle ore 21:10.

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I pubblici ministeri di Milano Antonio D'Alessio e Claudio Gittardi hanno chiesto il giudizio immediato per sette persone, indagate nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta «cupola degli appalti», che avrebbe pilotato alcune gare relative a Expo 2015 e per la sanità in Lombardia. Si tratta delle sette persone che nel maggio scorso hanno ricevuto una ordinanza di custodia cautelare in carcere: l'ex senatore di Forza Italia Luigi Grillo, due protagonisti della prima stagione di Mani Pulite, l'allora segretario amministrativo della dc milanese Gianstefano Frigerio e l'ex funzionario del Pci-Pds Primo Greganti, l'imprenditore Enrico Maltauro e Sergio Catozzo, esponente dell'Udc in Liguria, oltre all'allora direttore Pianificazione e Acquisti di Expo 2015 spa e general manager del progetto, Angelo Paris. Dovrà essere un giudice a decidere se accogliere la richiesta dei magistrati e mandare a processo i sette indagati senza passare per l'udienza preliminare. I reati ipotizzati a vario titolo sono associazione a delinquere, corruzione e turbativa d'asta.

Il rito immediato è dunque la formula chiesta dai pm convinti di aver raccolto a carico degli indagati prove così evidenti da permettere l'istituzione di un processo bypassando la fase di udienza preliminare.

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