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Questo articolo è stato pubblicato il 13 ottobre 2014 alle ore 11:38.

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(Ansa)(Ansa)

Se pensiamo che per la nostra Nazionale quella di questa sera, al Ta’ Qali Stadium contro Malta, sia una partita difficile e pericolosa sarebbe meglio rinunciare subito alla qualificazione per gli europei di Francia.

Ma considerata la non eccelsa qualità mostrata contro l’Azerbaigian e le modeste prove che hanno costellato il cammino degli azzurri a partire dall’eliminazione nel mondiale brasiliano, è una partita che richiede concentrazione e rispetto per l’avversario. Prendere l’impegno sottogamba, cosa che la nostra Nazionale spesso fa quando l’avversario non è di gran nome, potrebbe portare a uno stop inatteso e pesante, visto che contro Malta difficilmente le altre rivali rinunceranno a fare bottino pieno.

Per capire di cosa stiamo parlando partiamo dai precedenti, che a Malta sono finora tre: la prima volta risale al 6 dicembre 1986, con Riccardo Ferri e Alessandro Altobelli a segno per il 2-0 finale sulla strada delle qualificazioni all’Europeo di due anni dopo.

Nel 1992 nuova vittoria, questa volta per 2-1, nelle qualificazioni al Mondiale del 1994: in quell’occasione i maltesi misero a segno con Gregory l’unico gol contro l’Italia, che firmò la vittoria esterna con Vialli e Signori. L’ultimo faccia a faccia è recente e risale alla gestione Prandelli, nelle qualificazioni a Brasile 2014: doppietta di Balotelli il 26 marzo 2013.

Le partite tra Italia e Malta sono state di solito noiose, anche quelle giocate in casa dagli azzurri e vinte largamente (5-0 e 6-1) perchè hanno sempre messo di fronte una squadra impegnata soprattutto a non prenderle e una che tutto avrebbe voluto tranne che essere in campo. Ripeto, atteggiamento purtroppo abbastanza frequente per le nostre Nazionali quando gli avversari non sono di prestigio.

Malta arriva alla partita di questa sera con zero punti nel girone, zero gol fatti e cinque subiti: due dalla Croazia fuori casa e tre dalla Norvegia in casa. Nelle ultime 18 gare ufficiali ha vinto tre volte, ma contro avversari che si chiamano Far Oer, Liechtenstein e Armenia, non proprio la crema del calcio mondiale. Anche così si spiega il 155esimo posto nel ranking Fifa. Eppure l’Italia di Prandelli ha fatto fatica a battere i maltesi per 2-0, sia all’andata che al ritorno nelle qualificazioni per il Brasile.

Malta questa sera punterà soprattutto a non prenderle e potrebbe presentare una squadra blindata con una difesa da scardinare: un compito non sempre gradito che Conte sembra deciso ad affidare a una coppia di attacco inedita, composta da GrazianoPellè e Ciro Immobile. Il primo è al debutto con la maglia azzurra, alla non più tenera età di 29 anni e dopo lunghi anni passati a far gol in Olanda prima e in Inghilterra poi (attualmente gioca nel Southampton) e nella testa del Ct dovrebbe essere il giocatore giusto per tenere la posizione in area e far valere una potenza fisica alla Balotelli, vista la stazza quasi identica rispetto al grande assente delle ultime convocazioni.

Pirlo, appena rientrato, dovrebbe lasciare a Verratti il compito di dettare i tempi a centrocampo, con Candreva e Paqual sulle corsie laterali e Florenzi e Marchisio a completare il pacchetto di centrocampo. In difesa, davanti a Gigi Buffon, il terzetto Chiellini, Bonucci e Ranocchia.

Insomma, a guardare i nomi la pratica non si dovrebbe nemmeno aprire: pur nel pieno delle difficoltà la Nazionale italiana è di almeno tre livelli superiori a quella di Malta. Questa sera sapremo se i nuovi avranno superato un esame di maturità comunque importante (vincere quando devi farlo a tutti i costi) e se lo avranno fatto in scioltezza e in modo brillante. Oppure se si saranno complicati la vita, o peggio ancora se avranno rimediato una figuraccia.

Dovessi puntare un centesimo lo metterei senza pensarci sull’Italia di Conte: un pareggio sarebbe una sorpresa, una sconfitta una vergogna come mai nella storia.

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