Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 13 ottobre 2014 alle ore 19:25.
L'ultima modifica è del 13 ottobre 2014 alle ore 19:31.

My24

«Il problema è di creare la fiducia: è su quello che dobbiamo lavorare». Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, lo ripete in ogni occasione e lo ha ribadito anche all’assemblea di Confindustria di Bergamo dopo l’intervento del premier Matteo Renzi, che a sua volta aveva invitato a finirla con la rassegnazione. Sulla riforma del lavoro Squinzi è stato netto: lo Statuto dei lavoratori «non è più adeguato ai nostri tempi».

Convincere i giovani a non andare all’estero
Ricreare fiducia, per Squinzi, significa anche convincere i nostri giovani a restare in Italia. «Vanno all'estero - ha spiegato Squinzi - perché hanno un po’ perso la fiducia nel Paese: non dimentichiamoci che dal 2007 a oggi abbiamo perso il 28% dei volumi di produzione e il 9% del Pil». Con questi numeri, «non siamo un Paese attraente per i giovani ricercatori». Il presidente di Confindustria si è detto «angosciato» per «questo 44% di disoccupazione giovanile del Paese». Anche perché «la qualità delle risorse umane è di assoluta eccellenza» e con «uno straordinario potenziale».

Incentivi sulla ricerca per trattenere i talenti
«Piuttosto che internazionalizzare la nostra ricerca - ha aggiunto Squinzi - dovremmo concentrarci su come trattenere i nostri talenti. Per questo chiediamo al Governo da un po’ di tempo un incentivo di natura fiscale sulla ricerca, un incentivo che sia stabile e non che duri un anno». Ai giovani, il numero uno di Viale dell'Astronomia ha dato un consiglio: mettere cuore, passione e determinazione in quello che fanno. «Con questi tre elementi i nostri giovani, che sono straordinari, avranno un futuro migliore».

Statuto dei lavoratori non più adeguato ai tempi
Poi Squinzi è tornato a parlare del Jobs act: «Tra le altre, la riforma del mercato del lavoro va fatta: lo Statuto dei lavoratori è stato messo a punto quasi 50 anni fa e non è più adeguato ai nostri tempi e alla velocità del mondo perché non permette agli imprenditori di reagire alle condizioni di mercato che mutano. Il Governo Renzi ci sta mettendo mano, aspettiamo di conoscere i dettagli». Non c’è soltanto il lavoro, però. Per ricostruire il «Paese normale» di cui imprenditori e cittadini hanno bisogno e per far riacquistare competitività all’Italia occorre portare avanti «le riforme che permettano al Paese di funzionare meglio»: fisco, giustizia, politica energetica, semplificazione della pubblica amministrazione.

Camusso ipotizza sciopero generale? «Beata lei»
A chi gli chiedeva un commento sullo sciopero generale contro il Jobs act ipotizzato dal segretario generale Cgil, Susanna Camusso, Squinzi si è limitato a una battuta: «Beata lei».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi